“Per il vero filosofo le parole non nascondono mai il pensiero, i simboli non diventano mai cose, le immagini non alienano mai l’uomo dalla verità, per portarlo dentro a nuovi mondi di perdizione e d’inganno.”
Il passo è tratto da “La pedagogia nel passaggio dall’epoca della parola all’epoca dell’immagine”, un intervento di Padre Aldo Bergamaschi, allora docente di Pedagogia presso l’Ateneo di Verona, al Convegno Nazionale del CISCS (Centro dello Spettacolo e della Comunicazione Sociale-Roma), tenutosi il 12-13 dicembre 1992 a Bocca di Magra, La Spezia, presso il Monastero “Santa Croce”.
La frase conclusiva dell’intervento compendia un Pensiero che è improntato a coerenza, una coerenza che il Filosofo/Pedagogista/Educatore, sulle tracce di San Francesco d’Assisi, e munito di una rigorosa formazione filosofica e teologica, ha portato avanti nella sua attività di docente, nel suo esercizio di formatore di coscienze, nella sua scelta di vita e nella serena e disciplinata accettazione del divieto, successivamente revocato, di pronunciare le sue omelie della domenica.
Il Filosofo ha pubblicato una quarantina di opere, che sono ora a disposizione degli studiosi nella Biblioteca dell’Archivio di Stato di Reggio Emilia, in quella dei Frati Cappuccini di cui è Superiore e nella Biblioteca di Pontremoli, nella cui provincia à nato.
Il fulcro del Pensiero di Padre Bergamaschi è costituito dal concetto di Metanoia (Conversione), il capovolgimento totale dei “valori” che Gesù Cristo introduce nella Storia. Da questa Metanoia dovrebbe scaturire un rinnovamento totale dell’essere umano e della realtà che lo circonda e la soluzione dei problemi che ancora attanagliano l’uomo nelle relazioni con i suoi simili -potere, sesso, denaro- considerati ancora come valori e non come strumenti.
L’Ecclesia (Chiesa) è per lui una realtà spirituale, che trascende le religioni istituzionali.
Il messaggio di Padre Bergamaschi è stato talvolta frainteso o strumentalizzato; per coglierlo nella sua pienezza e nella sua profondità occorre condividerne la fede ma, soprattutto, non si deve estrapolare da un contesto rigoroso e logicamente strutturato, solamente dei frammenti, come, purtroppo, si è fatto in passato.
L’ultima opera in ordine di tempo, “Quale Cristianesimo?”, ripercorre i temi che hanno costituito i punti cardine della ricerca scientifica e dell’itinerario spirituale dell’autore. Il Cristianesimo è una NOVITA’ ESISTENZIALE, che il cristiano deve vivere coerentemente, senza volerlo imporre agli altri, anzi, nel pieno rispetto delle altre etiche e religioni, che dovrebbero trovare TUTTE una giusta collocazione in una specie di STATO PLANETARIO FEDERALE, dove il DIALOGO sarebbe facilitato dall’ideazione di una LINGUA COMUNE (una specie di Esperanto), da insegnare gratuitamente ai bambini nelle scuole.
Utopia? Forse. Una cosa è certa. Quello di Padre Aldo Bergamaschi è un Pensiero che si traduce in Parola, ma soprattutto in Vita. “Predica bene e razzola bene”. Non si nasconde in una torre d’avorio. E’ aperto al dialogo con tutti. Sempre.(1)
Antonia Chimenti, Toronto, 4 febbraio 2006
(1)Cfr. http://www.padrebergamaschi.it
Commenti