di Fausto Manara
216 | Sperling & Kupfer, 2001
No, purtroppo, la vita non è un tango. Non ha molto in comune con quel ballo sensuale e avvolgente in cui il canovaccio è noto e condiviso, e i ruoli ben definiti: il maschio guida e prende l’iniziativa e la donna deve essere un’eccellente “seguidora”, che asseconda al meglio le improvvisazioni del patner. Oggi la donna è cambiata, e queste nuove “nuove principesse”, che dirigono e scelgono, che assumono ruoli in origine rigidamente maschili, hanno messo gli uomini nell’angolo, trasformandoli in sgomenti e confusi “cenerentoli”, rassegnati a compiacerli. Con il suo nuovo libro Fausto Manara lancia un’intrgante provocazione: occorre ritovare il coraggio di ripensare i ruoli perchè il ballo della coppia ritorni a essere fonte di piacere. “La vita non è un tango” ci guida dentro i nodi della comunicazioneconfusa, delle aspettative frustrate, degli istinti soffocati, delineando, anche se provvisoriamente, nuove stategie e dimensioni prospettiche. Finalmente un libro che parla dalla parte di lui (che cosa vuole veramente il maschio?) e dalla parte di lei (i suoi desideri e le sue ambivalenze). Un ponte teso tra due amici/nemici, ma possibili amanti, che avranno senz’altro uno stimolo in più per imparare a parlarsi, a capirsi e, perchè no, ballare, un’emozionante e sensualissima “comparsita”.
Contenuto:
Un’ opera brillante e acuta che, assumendo come metafora il tango, affronta le difficoltà e i disagi in cui si dibattono oggi le coppie. Se nella popolare danza i ruoli sono infatti ben definiti -il maschio guida e prende l’iniziativa, la donna ne asseconda al meglio le improvvisazioni- nella vita purtroppo non accade così. Fausto Manara, noto psichiatra e psicoterapeuta, ci conduce con chiarezza e competenza dentro i nodi della comunicazione confusa, delle aspettative frustrate e degli istinti soffocati, cercando di delineare nuove strategie e dimensioni prospettiche. Il risultato è un libro che finalmente parla dalla parte di lui (che cosa vuole veramente il maschio?) e dalla parte di lei (i suoi desideri e le sue ambivalenze) e chissà che, attraverso questa sorta di ponte teso tra due amici/nemici, ma possibili amanti, le coppie non imparino a parlarsi, capirsi e, magari, lanciarsi in un’ardente ‘cumparsita’.
Commenti