Negli ultimi due anni, da quando la Regione Liguria con delibera 194/2013 ha spostato le competenze gestionali dalla Provincia ai Comuni Capofila in rappresentanza della Conferenza dei Sindaci, il Centro Antiviolenza Irene ha subito una profonda riorganizzazione e messa a regime dei servizi.
L’Assessore alle Pari Opportunità Patrizia Saccone e l’assessore ai Servizi Sociali Andrea Stretti spiegano come il Comune della Spezia, grazie alla sinergia tra il servizio Pari Opportunità e i Servizi Sociali sia riuscito ad offrire al territorio un luogo di sostegno e supporto più presente e organizzato: il numero verde del Centro 800144388 è stato reso attivo 24 h su 24 e collegato alla rete nazionale 1522, numero di emergenza contro la violenza.
Lo stesso Centro è stato inserito nella rete nazionale dei Centri Antiviolenza, offrendo non solo informazioni e supporto psicologico e legale alle vittime, ma anche accoglienza in emergenza e protezione in strutture di primo e secondo livello.
I giorni di apertura del Centro sono stati portati da 3 a 5, oggi il Centro Antiviolenza Irene è aperto il lunedì venerdì e sabato mattina dalle 9.00 alle 11.00 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00.
Le persone possono usufruire dei servizi telefonando o recandosi di persona nei giorni di apertura, non è necessario l’appuntamento.
Dopo un primo colloquio per raccogliere informazioni, ascoltare la persona e accoglierla nella sua fragilità e bisogno, segue un secondo incontro più approfondito dal quale, in accordo con la donna e le sue richieste, si passa alla consulenza legale o psicologica, o entrambe.
Ogni servizio è gratuito.
I casi che a seguito di valutazione della situazione, necessitino di accoglienza in struttura, vengono seguiti in un percorso all’interno delle case tramite il servizio sociale di competenza e un’equipe di educatori e psicologhe addette alla gestione dell’accoglienza.
“Dietro ogni storia, ogni vita, ogni donna, – ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Andrea Stretti – non c’è mai l’ improvvisazione dell’aiuto ma una sinergia tra le assistenti sociali dei comuni di appartenenza, la psicologa e il coordinamento del centro. Ogni caso viene seguito sulla base di un progetto specifico e personalizzato adeguato alle esigenze della persona in difficoltà”.
“Il Comune della Spezia – spiega Patrizia Saccone assessore alla pari opportunità – oltre alla gestione dello sportello e casa di seconda accoglienza della sede di Via Migliari 21 alla Spezia, mette a disposizione l’appartamento rifugio ad indirizzo segreto per i casi più delicati e che necessitino di maggiore tutela. Ci tengo a sottolineare il valore della rete sia istituzionale che di Associazioni (Casa Delle Donne, Associazione Vittoria , Udi, Auser, Anteas, Delta Intercultural e Caterina) che contribuisce ad offrire alle vittime di violenza un percorso di sostegno il più possibile completo Infatti ogni associazione offre una collaborazione diversa e specifica senza sovrapposizioni: supporto psicologico e legale, prima accoglienza Sarzana, trasporto dal Pronto Soccorso alla struttura di protezione, mediazione culturale, laboratori per donne e minori. Altrettanto importante è l’impegno che portiamo avanti in collaborazione con la Regione, nel contrasto alla tratta, con il progetto “Liguria in rete”
Oltre alle iniziative di informazione del territorio realizzate ogni anno per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, sono state promosse attività di sensibilizzazione:
Apertura della pagina facebook del Centro Irene
Campagna informativa sui mezzi pubblici cittadini da maggio a ottobre 2015
Realizzato un video/spot
Grazie al lavoro dell’ex Procuratore della Repubblica Dott. Paciaroni, che ha voluto e attivato il Codice Rosa anche sul territorio spezzino, il centro collabora con Asl 5 e Forze dell’ordine per i casi di violenza che si rivolgono al Pronto Soccorso o nelle sedi di Polizia e Carabinieri.
E’ stato anche avviato e concluso un primo corso di formazione che ha individuato 15 nuove volontarie da inserire allo sportello insieme alle 5 che già offrivano la loro disponibilità fin dall’apertura del centro.
Oggi invece si presenta un doppio corso di formazione:
– 18 ore dedicate a 30 nuove volontarie che impareranno ad accogliere le vittime attraverso un colloquio telefonico, a saper gestire le emozioni e offrire sostegno senza emettere giudizio, svolgendo attività di accoglienza, ma anche attività di informazione tramite medici di base, pediatri e ginecologi e sostegno presso la stanza del codice rosa. L’ attività di sensibilizzazione ed informazione dei medici di base sarà svolta in collaborazione con la Dott.sa Cristina Rossi già presidente dell’Albo. Per il Codice Rosa il cui protocollo è stato firmato dal Dott. Conzi e Mazzotta ci sarà anche la dott. ssa Sirianni che ci parlerà di esperienze all’interno del Pronto Soccorso.
– 40 ore dedicate a 20 nuove volontarie ma professioniste nel settore come psicologhe, educatrici e pedagogiste per affrontare il tema della violenza e le forme di sostegno sia a livello legale che sociale e psicologico.
Insomma siamo partite con 5 volontarie “le storiche” e alla fine del corso saremo 70. La lotta alla violenza non conosce età, confini e nazionalità. Ragazze e donne unite dal testimone della pace e della non violenza consapevoli che c’è ancora tanta strada da fare ma vogliamo percorrere le strade non asfaltate, quelle non convenzionali, quelle meno comode, fatte con meno autoreferenzialità e di più tra la gente. Una strada che deve trovare anche il divertimento, il sorriso ed il piacere di lavorare insieme, un entusiasmo che deve contagiare tutti e tutte.
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