Perché? Perché è l’unica via per poter cambiare l’organizzazione del lavoro, pensata e strutturata con parametri maschili che non tengono delle diverse esigenze e responsabilità femminili. Solo così si potranno superare le attuali disparità economiche nei trattamenti tra uomini e donne a parità di ruolo e mansioni
14 FEB – Quotidiano Sanità ha pubblicato i dati Eurostat sulle retribuzioni del personale sanitario nei paesi europei. Risulta che le donne guadagnano in media circa 9.000 euro meno degli uomini, ma in Italia la differenza è di oltre 12.000 euro, quasi il 30%.
Questo dato mostra la sopravvivenza di una antica iniquità e merita una riflessione sulla richiesta di ruolo politico da parte delle donne.
Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli ha incontrato, appena eletto, le donne presidenti o vice di Ordine o di CAO per garantire l’attenzione della Federazione alle problematiche irrisolte delle donne medico. Sul tema sono apparsi molteplici interventi; per lo più ci si chiede come possano accadere simili iniquità.
Provo a dire la mia avendo un passato da segretario del più numeroso sindacato medico italiano, firmatario di due contratti nazionali. Poiché nessuno può pensare che le donne abbiano una diversa capacità o competenza rispetto agli uomini, la prima constatazione è che o si calano le retribuzioni maschili, cosa impensabile, o si trovano i soldi per pareggiare gli stipendi.
Un problema sia contrattuale che, data la cifra in gioco, di bilancio dello Stato. Cosa si può fare allora? Evidentemente porre le donne in condizioni di lavoro tali da perequare la loro produttività a quella maschile. Allora le retribuzioni non potranno essere difformi.
Ho insediato la prima commissione pari opportunità nell’Ordine fiorentino, ho creato la commissione per la medicina di genere nel Consiglio Sanitario Regionale della Toscana, ho voluto una vice presidente donna. Ma questo, della differente retribuzione, non è un problema politico, più facile se vi è buona volontà, bensì una questione contrattuale.
Continua a leggere: Le donne debbono “conquistare” i sindacati medici – Quotidiano Sanità
Comments