da DGMag.it
Non serviva una ricerca apposita per raccontarci che le donne in Italia continuano a guadagnare meno degli uomini a parità di impiego e di impegno lavorativo.
Comunque i dati della ricerca condotta tra il 2005 e il 2008 dall’Osservatorio sul diversity management della Sda Bocconi parlano chiaro e confermano la cosa: in Italia gli stipendi delle donne sono inferiori di solo il 3% rispetto a quelli degli uomini se il confronto viene fatto a parità d’incarico mentre la differenza media tra retribuzione maschile e femminile intorno al 25% è da attribuire alle posizioni svantaggiate ricoperte dalle donne.
In Italia una donna guadagna in media tra il 22,8% e il 22,5% in meno di un uomo, ma se, anziché dividere il monte-retribuzione delle donne per il numero di donne che lavorano e fare altrettanto con gli uomini, confrontiamo gli stipendi dei due sessi a parità di incarico, anzianità e azienda, la differenza si riduce al 3%.
Analizzando i dati in una prospettiva internazionale, l’indagine ha evidenziato che la differenza tra retribuzione annua lorda maschile e femminile in Italia, vicina al 23%, non fa sfigurare il nostro Paese perchè se fa meglio la Germania (20%), soffrono di una diseguaglianza maggiore Spagna (27%), Belgio (29%) e soprattutto Francia (42%).
Nel corso del triennio 2005-2008 in Italia la percentuale di donne tra i lavoratori è passata dal 26% al 30%, superando quella tedesca (27%), ma restando inferiore a quella spagnola (38%), francese (42%) e belga (45%).
Inoltre l’Italia detiene il record delle donne dirigenti, pari al 13%, tra i paesi analizzati, anche se è ancora sotto la media la percentuale di donne tra i quadri (23%) e gli impiegati (37%).
Le differenze si riducono a termini più ragionevoli se l’analisi viene condotta a parità di complessità della posizione, anzianità aziendale, dimensione e area professionale. La differenza media si riduce infatti al 3% ed è minore per l’inquadramento impiegatizio e maggiore per quello dirigenziale e per i quadri riporta ancora la nota.
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