25/11/07
Sabato scorso un enorme corteo di donne ha attraversato le vie della capitale per denunciare la crescente violenza di cui sono vittime, a partire dall’ambito familiare. «Non vogliamo essere strumentalizzate. Quello che non ha confini è la capacità delle donne di unirsi, di creare solidarietà e sorellanza» avevano fatto sapere con chiarezza alle forze politiche e alle Istituzioni.
E il combattivo corteo ha dimostrato tutta la validità e l’originalità di questa manifestazione-denuncia al mondo politico e a tutta la società italiana… Erano chiari anche la rivendicazione di una “soggettività” e di un “protagonismo” tutto al femminile per sottolineare le ipocrisie e le lentezze della “politica” nell’affrontare e risolvere i problemi delle donne.
Così come capita sistematicamente per tutti i problemi delle “debolezze strutturali e storiche” di una società ancora fortemente segnata dalla “forza”, dalla “prepotenza”, e dalla “violenza” dei maschi.
Nella famiglia come nei luoghi di lavoro, nella società come nella politica e nelle Istituzioni!
Ad un certo punto il corteo “incontra” la partecipazione dell’On. Stefania Prestigiacomo e la On. Mara Carfagna, le “testimonial” delle bellezze femminili di cui si circonda il Cavaliere conoscitore e apprezzatore di “veline” da portare in Parlamento e per “riempire” le sue “morbose” telecamere. E un pò più in là le On. Ministre Barbara Pollastrini, Giovanna Melandri e Livia Turco. Che, volutamente o meno, riescono a monopolizzare gli “spazi televisivi” di La7 con la loro irrefrenabile vocazione di “apparire” sempre dietro le telecamere!
Comincia, a quel punto, la giustificata e risentita contestazione delle donne e delle organizzatrici del corteo che protestano innanzitutto con i cameramen della La7 e poi con le Onorevoli Donne, invitandole ad abbandonare il corteo e a non “approfittarne” per le loro consuete “autopromozioni” politiche!
I resoconti giornalistici dei maggiori “quotidiani” della domenica riportano dichiarazioni risentite dei “supporters” delle Onorevoli Donne. Che, in ogni caso e come volevasi dimostrare, finiscono con il continuare ad essere non solo al centro delle “attenzioni” mediatiche del regime RAIMEDIASET ma a “distogliere” i media dai veri e seri contenuti politici e sociali della grande Manifestazione delle donne “normali” che hanno organizzato la giornata di protesta!
La smania del protagonismo mediatico comincia finalmente ad essere percepita dai cittadini (donne e uomini indistintamente) con la giusta, necessaria e legittima insofferenza e protesta!
Anche la Prestigiacomo, la Carfagna, la Turco, la Pollastrini e la Melandri vengono ormai “percepite” dalla società civile come espressioni della “CASTA”. E come tali sono trattate! Perchè sorprendersi e, ancor peggio, scandalizzarsi?

Eduardo Rina

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Concordo con l’analisi di Eduardo Rina,
aggiungo che forse avrei giocato meglio l’occasione di visibilità mediatica per fare alcune domande dirette, e credo imbarazzanti alle esponenti donne presenti. Le avrei invitare sul palco per chiedere conto di che cosa fanno, cosa intendono fare, e secondo loro, chi e cosa impedisce che si realizzino un sistema e una legge efficace contro la violenza.
Avrei chiesto anche altro…ma è andata in questo modo e ce la siamo giocata così. Io ero lì e nonostante la pioggia iniziale ho potuto riscontrare un clima fratellanza (anzi sorellanza) per essere
insieme in tante, ma anche determinazione e interesse a darsi da fare perché le cose cambino davvero.
Wanda Montanelli

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Da Olga
condivido del tutto la tua analisi del fatto successo e, viceversa, del “miglior” da farsi in quella situazione. Mettere quelle bellezzone presenti e passatelle a rendere conto di ciò che hanno detto e realizzato, o meglio evitato accuratamente di fare, sarebbe stata una figata pazzesca. Peccato. Con il rigetto delle presenze femminili istituzionali abbiamo invece fatto un piccolo autogoal, ma nessuno è perfetto…
Grazie, veramente di cuore, anche a Eduardo Rina, che resiste ancora inossidabile a respingere il peggio della politica, essendo anche lui un reduce, come me, di lotte amare che lui continua ad affrontare in prima persona, mentre a me resta il rimorso di un mediocre rifugio nelle retrovie.
Sarebbe bello che Giovanna Tatò riuscisse a mettere in piedi su RAI 3 un programma settimanale autogestito dai gruppi femminili legati all’ UDI, pescati rigorosamente a sorte da un elenco “CERTIFICATO”. Mi sento vagamente a disagio nell’ avere ancora, come autorevole musa protettrice delle donne, anche e proprio Miriam Mafai, un po’ troppo deficitaria nell’autoanalisi e nell’analisi storica dei meriti e demeriti della politica SUI DIRITTI al femminile del PCI E sucessive MODIFICAZIONI.
Grazie,
Olga Orzalesi

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Concordo con l’analisi di Rina. Basta protagonismi, che non cessano di essere odiosi solo perchè “al femminile”.Le donne vere fanno sacrifici veri e cortei veri . E sono vere anche quando si arrabbiano!
Giovanna Giugni

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Condivido l’opinione di Wanda, anche se penso che bisognerebbe fare un passo avanti rispetto alle solite, pur legittime rivendicazioni. Forse una questione di metodo.
Adriana Zanese

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Grazie Wanda
quello che hai scritto sulla manifestazione lo condivido in pieno
Ciao
Martina

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http://www.50e50.it/DOCUMENTI/towanda_e_il_termometro.htm

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