(ANSA) – ROMA, 28 nov – Cento giuristi delle universita’ italiane hanno inviato oggi, ai senatori, undocumento in cui si sottolineano i gravi motivi di incostituzionalita’ della riforma in discussione al Senato. Tra i cento esperti, due ex presidenti della Corte Costituzionale (Riccardo Chieppa e Leopoldo Elia) e alcuni tra i piu’ noti dei costituzionalisti italiani: Augusto Barbera, Carlo Fusaro, Tommaso Edoardo Frosoni, Tania Groppi, Giovanni Guzzetta, Aldo Loiodice, Stefano Merlini; Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Federico Sorrentino, e professori di materie diverse: Carlo Azzena, Paolo Cendon, Nicolo’ Lipari, Ugo Majello, Guido Rossi, Antonio Serra. Nel documento inviato a tutti i senatori si rilevano quattro motivi di incostituzionalita’ relativi a: la disciplina del premio di maggioranza per le elezioni della Camera dei Deputati; la disciplina del premio di maggioranza per le elezioni del Senato; la differenziazione delle soglie di sbarramento; la violazione dell’articolo 51 della Costituzione in tema di pari opportunita’ (Quote rosa). Nel documento si sottolinea che la legge elettorale (anche se si tratta di una legge ordinaria) condiziona strutturalmente la formazione dell’indirizzo politico e l’attivita’ delle Camere. Sicche’ puo’ essere definita una ”legge sulle leggi”. La costituzionalita’ della riforma va valutata con grande attenzione dal Parlamento perche’ le leggi elettorali sono praticamente sottratte al controllo della Corte Costituzionale. ”Poiche’ una volta entrata in vigore la legge elettorale in discussione sara’ praticamente insindacabile, destano grande allarme i gravi vizi di incostituzionalita’ dalla quale la legge e’ affetta”.

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