LA LEGGE ELETTORALE APPROVATA OGGI AL SENATO E’ UN’OFFESA AL PAESE E ALLE DONNE
Nessuna considerazione per quanto prevede l’art. 51 della Carta Costituzionale, tanto meno della volontà dei cittadini italiani che hanno scelto il sistema maggioritario con un Referendum. La legge elettorale di oggi è una manifestazione palese di arroganza che troverà risposte dirette dall’elettorato alle prossime consultazioni. Le donne e gli uomini sapranno scegliere e mandare a casa questo governo che come un uragano ha disperso le più elementari regole di democrazia. Si dovrà riportare il Paese ad azioni di civiltà dove la componente femminile abbia il giusto spazio nei luoghi del potere istituzionale e della politica. Stefania Prestigiacomo, ministro delle pari opportunità ha fallito nel suo ruolo, pur avendo tentato di farsi valere, non ha potuto convincere i misogini della maggioranza. Si tratta di una legge architettata per rendere instabile il prossimo governo, e per rafforzare una lobby maschilista che valuta le donne poco e niente. Si tratta di un inganno totale che però avrà un suo prezzo che sarà pagato da qui a qualche mese, nelle elezioni di primavera.
Wanda Montanelli
DONNE UNIONE: ORA PRESTIGIACOMO SI DIMETTA
LA FACCIA FINITA DI METTERSI MEDAGLIETTE, E’ COME UOMINI CDL
(ANSA) – ROMA, 14 dic – Passa la legge elettorale, senza alcuna menzione delle cosiddette ”quote rosa” e le donne dell’Unione, in un sit-in sotto palazzo Madama bocciano l’operato del ministro per le Pari Opportunita’, Stefania Prestigiacomo, rinnovando la richiesta di dimissioni. ”La faccia finita di mettersi medagliette, di sembrare diversa dai suoi colleghi…Ormai – attacca Daria Bonfietti (Ds) – e’ chiaro che le quote rosa non vedranno mai la luce. La ministra sia coerente e lasci il governo”. ”Abbiamo chiesto piu’ volte alla ministra – le fa eco Loredana de Petris (Verdi) – di essere presente in Aula, ma nemmeno oggi s’e’ fatta viva. E dire che noi abbiamo presentato un emendamento alla legge che ricalcava totalmente le sue proposte…Ormai la legge e’ passata cosi’ com’e’ e sappiamo che fine fara’ il suo disegno di legge per cui le settimane scorse canto’ vittoria dopo il varo del governo”. Durissima anche Andreina Soliani della Margherita: ”Ormai e’ chiaro che siamo di fronte a una maggioranza composta di uomini disperati, preoccupati solo di non perdere il posto, ma vediamo che anche la Prestigiacomo e’ come loro… E’ un peccato vedere una donna che si presti a questo gioco. E dire che poche settimane fa disse che si sarebbe battuta per le quote rosa ‘a prescindere’. Disse che avrebbe pianto solo il giorno in cui verranno approvate dal parlamento. Oggi sappiamo che quel momento li’ non lo vivremo mai”. Ma la protesta delle donne del centrosinistra, assieme ai comitati ‘Siamo piu’ della meta’, non si ferma con l’approvazione della legge: in programma una kermesse al Teatro Ambra Jovinelli il 22 e l’appello al Presidente della Repubblica perche’ rinvii il testo alle camere dato che la legge, a loro dire, violerebbe ‘art.51 sulla parita’ sostanziale tra uomo e donna.
ELETTORALE: MAZZUCA, NON DECIDE CICCHITTO COSTITUZIONALITA’
(ANSA) – ROMA, 14 DIC – ”La nuova legge elettorale con liste bloccate e senza quote di tutela consente a tutti le pari opportunita’ e l’eguaglianza stabilite dalla Costituzione? Non puo’ essere l’on. Cicchitto a stabilire se la legge elettorale appena approvata dal Senato presenti o meno problemi di costituzionalita”’: lo afferma Carla Mazzuca, deputata dei Repubblicani Europei. ”Come parlamentare e come donna mi chiedo invece se sia stato rispettato appieno, nel nuovo sistema che prevede liste bloccate, il dettato dell’art.51 della Costituzione dove dice che ‘tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge’ e, ulteriormente specifica che ‘la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunita’ tra donne e uomini’. Con quali pari opportunita’ – sottolinea – le donne potranno sperare di essere rappresentate in liste bloccate, gestite dalle dirigenze dei partiti? E in quali condizioni di eguaglianza? A meno che l’on. Cicchitto voglia intendere la Costituzione a senso unico, vale a dire solo a favore del genere maschile”.
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