dai redattori di www.contro-mano.net
27-10-2008

Caro Presidente,
siamo un gruppo di giovani studenti/docenti universitari e liceali, con la passione del giornalismo, e abbiamo deciso di aprire questo blog-testata online per tentare di dire la nostra su alcuni argomenti che ci stanno a cuore. In questi ultimi mesi ciò che ci tocca maggiormente è la legge 133 dell’agosto scorso, dove compaiono molti tagli ai finanziamenti per l’istruzione e la ricerca. Ciò che ci aspettiamo da un governo democratico è l’attenzione che ci spetta. Attenzione che reclamiamo perché vogliamo far capire che il decreto che porta la firma del ministro Maria Stella Gelmini non può essere ritenuto adeguato ad una scuola e ad un’università che vogliano essere al passo con i tempi.
L’idea di scriverLe una lettera è nata dalle Sue esternazioni durante la conferenza stampa di due giorni fa, quando ha dichiarato che prenderà provvedimenti e manderà le forze dell’ordine nelle università, affermazione ritrattata in seguito, ma perfettamente udita da tutti. Un altro punto importante riguarda le sue affermazioni secondo cui noi giovani impegnati nella protesta saremmo stati traviati dalle parole della sinistra. Ma com’è possibile che si dica ciò se in piazza sono scesi anche i collettivi universitari di destra? Anche loro sono stati traviati dalle parole della sinistra? Lo riteniamo a dir poco improbabile! Per quanto riguarda invece i collettivi di sinistra e gli studenti apolitici (perché, come Lei sa, esiste una maggioranza silenziosa che non si riconosce in modo aperto in nessun partito, ma ha le proprie idee che manifesta pubblicamente), vorremmo farLe notare che noi siamo la generazione di internet! Se vogliamo prendere visione di un decreto legge come quello del ministro Gelmini, è per noi sufficiente fare una breve ricerca su google. Basta cliccare su http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm e lo leggiamo. Perchè – dobbiamo confessarLe – non siamo i caproni senza cervello che volete far credere a quegli italiani che passano le loro giornate alla televisione e si bevono tutto quello che il politico di turno, con poco pudore, dice. Che esistano studenti che scioperano soltanto per saltare una giornata di scuola è innegabile, ma che la gran parte dei media e voi politici puntiate i riflettori su questa ristrettissima minoranza e la portiate come esempio per tutti i giovani italiani impegnati a salvaguardare il proprio futuro è non solo intollerabile, ma ignobile. Noi, che partecipiamo attivamente alla vita universitaria italiana, denunciamo la situazione di crisi cui non si può rispondere con cieca chiusura.
Del decreto legge che il Suo ministro dice di non voler cambiare, anche se si dichiara aperta al confronto (dichiarazione che viene smentita dalle reali intenzioni) e pur sottolineando che la sua riforma sia stata da noi travisata- siamo tutti ipodotati cerebralmente?-, non turba solo l’entità dei tagli che menomeranno la scuola italiana. Per quanto pochi siano i contenuti effettivi del decreto (maestro unico o prevalente, drastica riduzione dell’orario d’insegnamento in molte scuole, mobilità del personale, decine di migliaia di precari che dovranno rinunciare a lavorare nell’istruzione e altro ancora), dire che in questo ci sia qualcosa da salvare è impossibile. L’assurdo è che il risparmio che verrà accumulato non sarà reinvestito nell’istruzione. Che questo fare cassa a tutti i costi serva solo per rimpinguare la spesa militare? E, altra domanda: Lei, che tiene tanto ai sondaggi e che ben ne conosce l’utilità, ha preso coscienza dell’impopolarità del Suo governo e della rabbia montante degli italiani e, in particolare, di noi giovani?

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