Letizia Lanza
Premessa dell’autrice
Non vuol essere hybris, il richiamo alto del titolo, bensì commisurazione d’infinità. Ancora una volta, infatti, percorro vie poematiche — incredula epigona di troppo grandi Voci.
Ma è tenue sussurro, che non reca offesa.
I testi raccolti sono per lo più inediti, eccezion fatta per un piccolo nucleo – già uscito in Poesie soffocate (Venezia 2005) – che ripropongo con talune varianti, dovute anche a suggestioni ruffatiane. […]
Venezia, 7 gennaio 2006
L’autrice
Gocce
Parole vizze
– bislacchi fuscelli? –
sicut in marmore
scolpite.
Gocce infinitesime
avaroavide.
Per esserci.
Vuoto
Un raggio appena
– balucinantespento –
nel torvo delirio
di tenebre.
Può
fievole bene
ricattare
a esistenza?
Rosa, -ae
La tua mano –
serica rosa.
Aurum di rosso
gialloscrezio.
Turbinfo d’estasi.
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