era stata sequestrata a febbraio 2011
Algeria. L’edizione online della tv satellitare saudita Al Arabiya ha annunciato: ‘La cittadina italiana rapita a Djanet nel sud dell’Algeria è stata liberata’. Sembrerebbe trattarsi di Maria Sandra Mariani, sequestrata il 2 febbraio 2011, proprio a 200 chilometri a sud della città algerina. Sono in corso accertamenti da parte della Farnesina e del ministro degli esteri Giulio Terzi, che stanno effettuando le verifiche ma non hanno ancora confermato la notizia.
La donna, una turista di 53 anni originaria di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, stava viaggiando nel deserto con alcune guide tuareg, quando è stata rapita da un gruppo di terroristi armati legati ad Al-Qaeda. Caricata su un veicolo del commando vicino ad Alidena, nella zona di Tadrart, segnalata come una delle più pericolose dal sito gestito dal Ministero, viaggisicuri.it. Da subito questa strana meta per una turista ha fatto pensare a delle guide complici. Inoltre, secondo fonti d?agenzia, sarebbe stata rapita durante la notte, una volta accampata: questo non farebbe che avvalorare la tesi di una presunta segnalazione sulla sua posizione. La guida e il cuoco che accompagnavano la donna, anche loro catturati in un primo momento, sono stati rilasciati subito dopo dai terroristi. Nel suo ultimo messaggio audio l’ostaggio diceva di essere nelle mani di Al Qaeda.
I parenti della donna non si erano allarmati, visto lo spirito avventuriero della Mariani, che non chiamava quasi mai a casa durante questi viaggi. I genitori anziani, come amici e parenti, hanno saputo del rapimento dalla televisione. Maria Sandra era partita dall?Italia il 19 gennaio e non era solo una semplice turista ma anche una persona che dava aiuto alle popolazioni del deserto. L’Algeria è la terra dove è stata rapita anche la cooperante sarda Rossella Urru del Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli). Anche lei sarebbe ancora nelle mani dei suoi rapitori dopo la notizia, poi smentita, della sua liberazione poche settimane fa.
La donna ha compiuto 30 anni nel luogo di prigionia, dove risiede ormai dall?ottobre 2011. Preoccupa intanto il proliferare di gruppi terroristici vicini ad Al Qaeda, dopo la scissione dell’Aqmi, la sezione del Maghreb islamico, nel centro dell’Africa sono proliferate bande di predoni che cercano potere anche grazie all’uso di ostaggi.
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