lib - LIBIA: 
 IL VOTO DELLE DONNE FRENA GLI ISLAMICI

Successo a sorpresa del cartello dei “liberali” secondo i primi risultati. Obama: “Siamo orgogliosi”

Sorpresa: in Libia vincono le elezioni i «liberali» staccando non si sa ancora di quanto i Fratelli musulmani. Se i risultati dello storico voto, per ora solo parziali ed ufficiosi, verranno confermati l’ex regno di Gheddafi sarebbe il primo paese della primavera araba ad arginare l’avanzata islamica che preoccupa l’Occidente.
Non solo: l’Alleanza di centro fondata da Mahmoud Jibril, ex protetto di Seif el Islam, il figlio intelligente di Gheddafi, ha ottenuto una valanga di voti dagli ex sostenitori del colonnello, che temono i barbuti dell’ Islam duro e puro.
Un milione e 700mila libici, il 66% degli aventi diritto, si sono recati alle urne nello storico voto di sabato. In Cirenaica, dove covano le mire secessioniste ci sono stati disordini, due morti, seggi bruciati e si votava ancora ieri. La vera sorpresa, però, è la probabile vittoria dell’Alleanza delle forze nazionali, un cartello di 58 partiti e movimenti moderati di centro, comprese Ong. L’annuncio è stato dato nientemeno che da Mohammed Sawan, il leader del partito Giustizia e Ricostruzione, la costola politica libica dei Fratelli musulmani.
I liberali «hanno ottenuto buoni risultati in diverse città e sono in netto vantaggio a Tripoli e Bengasi (capoluogo della Cirenaica, ndr ) » ha dichiarato Sawan.
Fonti de Il Giornale confermano che i primi spogli indicano percentuali bulgare nella capitale. Nel centro di Tripoli l’alleanza di centro avrebbe ottenuto l’80% dei voti. Nelle ex roccaforti del colonnello nella capitale, come Abu Salim, i voti per Jibril sarebbero una valanga. Anche a Suk al Juma, quartiere degli anti Gheddafi, i liberali registrano ottimi risultati. E a Bengasi «capitale» della rivolta avrebbero ottenuto il 60% dei voti. «Sembra che soprattutto le donne, che non ne vogliono sapere di velo talebano e poligamia, abbiano scelto i centristi» spiega una fonte de Il Giornale a Tripoli. In ogni caso i Fratelli musulmani sarebbero il secondo partito con buoni risultati a Misurata ed in Cirenaica. L’aspetto interessante è che l’Alleanza delle forze nazionali è stata fondata a febbraio da un ex protetto di Seif el Islam, il figlio prigioniero di Gheddafi. Dal 2007 al 2011, Mahmoud Jibril ha lavorato nel regime del colonnello come economista a capo del piano di privatizzazioni e liberalizzazioni.
Il segretario generale dei centristi è Faisal al Krekshi, ex rettore dell’università di Tripoli, che ha studiato medicina a Padova e continua a vestire italiano. Fra i ranghi del cartello «liberale» ci sono diversi ex sostenitori di Gheddafi, che non si sono macchiati le mani di sangue e hanno saputo voltare le spalle al colonnello al momento giusto. Lo stesso Jibril ha aderito subito allarivolta diventando primo ministro transitorio durante il conflitto. L’Alleanza non è una forza laica, ma si considera un movimento islamico «moderato » anche se non si oppone alla Sharia come base legislativa. Nonostante la visione economica liberista e le aperture all’ Occidente i centristi appoggiano a spada tratta i palestinesi in funzione anti israeliana.
Per governare la Libia in questa delicata fase di transizione l’Alleanza di Jibril formerà con tutta probabilità una coalizione con i Fratelli musulmani, come in Tunisia, ma da una posizione di forza se sarà confermata la vittoria elettorale. E con la benedizione di Washington. Il presidente Barack Obama ha dichiarato: «Gli Stati Uniti sono orgogliosi di aver appoggiato la rivoluzione e lavoreremo da vicino con la nuova Libia». (di Fausto Biloslavo – 09 luglio 2012)
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VOTO STORICO LIBIA, TRIPOLI IN FESTA,TENSIONI NELL’EST AFFLUENZA AL 60%, CAROSELLI D’ AUTO, UN MORTO IN CIRENAICA
(dell’inviata Gaetana D’Amico)

TRIPOLI, 7 LUG – “Il sangue dei martiri non Š stato versato invano. Il mondo ci ha seguiti durante la rivoluzione, vogliamo che continui a farlo in questo nostro percorso verso la democrazia. Allah Akbar! (Dio Š grande!)”. Suonano a festa i clacson a Tripoli. E oggi Š davvero un giorno da celebrare per i libici, tornati al voto dopo oltre quattro decenni per eleggere l’Assemblea Costituente. L’entusiasmo nella capitale libica Š esploso subito dopo l’apertura dei seggi – alle 8 – ed Š proseguito tutto il giorno, fino alla chiusura – alle 20 – con lunghe code ai seggi. In serata fuochi d’artificio, caroselli di auto e migliaia di persone festanti a Piazza dei martiri hanno messo il sigillo ad una giornata storica ed hanno mandato in tilt il traffico cittadino. L’affluenza e’ stata circa del 60%, secondo i primi dati resi noti dalla Commissione elettorale che ha parlato di 1,6 milioni di votanti sui 2,8 milioni aventi diritto. Anche se il giorno di festa Š stato parzialmente offuscato dagli incidenti avvenuti in Cirenaica, ad Ajdabiya, dove un manifestante Š stato ucciso e due sono rimasti feriti mentre tentavano di rubare un’urna da un seggio elettorale, e a sud di Bengasi, dove diversi seggi sono rimasti chiusi a causa dei disordini provocati dai militanti indipendentisti della regione. Dimostranti hanno anche appiccato il fuoco alle schede elettorali, ritardando le operazioni di voto. Sette persone sono state arrestate poi a Bengasi per aver sabotato un seggio, mentre al governo vengono mosse le prime critiche per “un piano di sicurezza che mostra chiari segnali di fallimento”, Š stata l’accusa lanciata in una conferenza stampa per una prima valutazione di quanto accaduto. “Abbiamo avuto problemi in alcuni seggi ad Ajdabiya, a 150 chilometri da Bengasi”, ha detto Mohammed Shaban, uno degli osservatori di Bedaya, una ong libica presente sul territorio insieme agli osservatori internazionali. Il presidente della Commissione elettorale, Nuri al-Abbar, ha poi confermato che un centinaio di seggi Š rimasto chiuso “a causa di alcuni atti di vandalismo”, assicurando poi che “tutti i libici che attendono dentro i seggi potranno votare, anche a costo di restare aperti fino a mezzanotte”. Per quanto riguarda i risultati, la commissione elettorale si dice ottimista e nella sua programmazione annuncia che gi… luned potranno essere annunciati quelli “preliminari”, mentre per quelli definitivi Š stata prevista la data di mercoled 11 luglio. Al di l… di quanto accaduto in Cirenaica, la maggior parte dei libici ha considerato questo giorno “un momento storico”. “Siamo finalmente liberi. Non mi importa quale partito vinca. L’importante Š che lavori per tutti: per uomini, donne, giovani. Insomma per una Libia unita”, dice Hawa Megerbi, al voto per la prima volta, come quasi tutti i libici. “Sono venuta presto per votare subito, ma se ci fosse stato da aspettare lo avrei fatto”, ha aggiunto mentre le auto continuano a suonare i clacson a festa e diversi ragazzi cantano l’inno libico alzando le dita sporche di inchiostro, a dimostrazione del voto avvenuto. “Non ci saremmo mai sognati un giorno come questo fino ad un anno fa”, dicono in coro scorrazzando per le strade di Tripoli. Dietro di loro un’altra auto, questa volta occupata da un gruppo di ragazze, suona il clacson mentre la bandiera libica, con la mezzaluna, sventola sul cofano. Di ”elezioni storiche” e svoltesi ”in un clima di liberta”’ ha parlato anche il rappresentante per la politica estera dell’Ue Catherine Ashton che ha salutato ”l’inizio di una nuova era democratica” nel paese. Le ha fatto eco il ministro degli esteri di Londra William Hague che ha definito il voto ”una tappa importante”. Il segretario al Foreign office si e’ congratulato con le autorita’ libiche per aver preparato la consultazione ”in tempi cosi’ rapidi”. Con 3.700 candidati e pi— di 100 partiti in lizza Š difficile fare pronostici sul risultato. La battaglia Š tra moderati (coalizzati dall’ex premier del Cnt Mahmoud Jibril) e islamici (il Partito della Giustizia e la Ricostruzione dei fratelli musulmani e al-Watan, dell’ex capo militare Abdelhakim Belhaj), con questi ultimi dati per favoriti per via degli ingenti finanziamenti arrivati dal Qatar. Ma quello che conta oggi Š che il Paese abbia votato. “Per discutere di vincitori e sconfitti e delle lotte al potere, ci sar… tempo dopo. Ma qualunque sar… il risultato, questo Š un giorno che noi libici non dimenticheremo”, dice una mamma mentre si allontana con i suoi due bambini dopo aver votato. Il dopo Gheddafi forse Š iniziato veramente solo oggi. (07-LUG-12)

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