espressionista contemporaneo
di Fausta Genziana Le Piane

ligabue - LIGABUE 
 IL DOGANIERE

Doverosi ringraziamenti vanno all’organizzatore della mostra dedicata ad Antonio Ligabue, Augusto Agosta Tota, presidente del Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma poiché rarissime volte è stato possibile apprezzare le opere del pittore emiliano. C’è solo da ammettere che il periodo di esposizione è stato troppo breve, dal 15 al 23 ottobre al Museo Archeologico dell’Auditorium di Roma, per la durata in pratica del festival cinematografico.
Tra i quadri esposti, provenienti da collezioni private, fondazioni, istituti bancari, selezionati tra la miglior produzione artistica, erano presenti i dipinti storici: l’Autoritratto con cane, la Vedova Nera, il Leopardo, il Gatto selvatico con nibbio, oltre a sculture a tiratura limitata, disegni e altre opere grafiche.
La prima impressione è che l’insieme dell’opera presentata del Maestro ricorda, con le sue foglie appuntite e i suoi verdi variegati, quella del Doganiere Rousseau: si tratta di una natura ordinata mai minacciosa. Le spatolate di colore sono intense e spesse uniformi nelle tonalità.
Il mondo animale domina. Il ragno appare prima di tutto come un’epifania lunare, dedita alla filatura e alla tessitura. Il suo filo evoca quello delle Parche, ma che cos’è la tela. La bibbia e il Corano ne sottolineano la fragilità. Questa fragilità evoca quella di una realtà di apparenze illusorie, ingannatrici. Il ragno è l’artigiano del tessuto del mondo o quello del velo delle illusioni che nascondono la Realtà suprema? E ben lo sapeva Ligabue perso nelle nebbie della sua mente. Siamo al centro al centro della dialettica essenza/esistenza. La tigre evoca idee di potenza e di ferocia, di caccia e di energia. Di notevole fattura, armoniche nelle proporzioni e ben delineate nello spazio, sono le sculture.
Ligabue è considerato dalla critica internazionale un autentico continuatore del filone espressionista italiano e s’inserisce a pieno titolo nell’arte contemporanea, proponendo un’identità artistica incomparabile.
Il 22 ottobre nella Sala Petrassi nell’Auditorium Parco della Musica a Roma è stato proiettato come evento speciale della sezione “L’Altro cinema/Extra”, il film documentario “Antonio Ligabue: ficton e realtà”, con la regia di Salvatore Nocita. Il film cerca di ritrovare i luoghi e soprattutto lo spirito della terra che hanno permesso lo sviluppo di una delle espressioni artistiche ed umane più singolari della nostra storia recente. Nocita aveva già progettato il “Ligabue” televisivo realizzato nel 1977 magistralmente interpretato da Flavio Bucci che ritroviamo anche in quest’ultima opera. E’ la voce del narratore che torna nella dove fu Ligabue. La collaborazione tra Officina della Comunicazione, Rai e Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma ha permesso la produzione di un’opera estremamente ricca di contenuti, sia per la varietà dei documenti di repertorio che per le numerose testimonianze di professionisti ed esperti che hanno delineato la figura dell’Artista.

Fausta Genziana Le Piane

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