L’arte della ghisa tra Ottocento e Novecento
Non mi stancherò mai di lodare l’opera di recupero che è stata effettuata a Villa Torlonia, per lungo tempo in stato di abbandono, tanto che un bambino rimase vittima delle strutture fatiscenti della Casina delle civette, cadendo dai ruderi e perdendo la vita. Ora Villa Torlonia si offre agli occhi dei visitatori restaurata nel Casino dei Principi e nella Casina delle Civette che ospitano sempre mostre di alto prestigio come quella dedicata all’uso e applicazione della ghisa nell’arredo urbano e domestico (Museo della Casina delle Civette, Dipendenza e giardini).
L’esposizione – la prima in Italia nel suo genere – documenta con circa 30 opere l’impiego della ghisa, il significato iconografico dei suoi motivi decorativi e la sua fortuna nell’arte applicata tra Ottocento e Novecento. La mostra è impreziosita da cartoline d’epoca, alcuni dei cataloghi di fonderia che compongono l’archivio della Fondazione Neri, l’opera di design di Duilio Cambellotti.
Suggestive e piene d’atmosfera le basi di colonna a forma di palma, le colonne stesse degli inizi del XX secolo, i pastorali e i decori come il bellissimo ”Leone alato”. Notevoli la fontanella a colonna con vasca, il vaso con teste di satiri o roselline e foglie d’edera, il porta ombrelli, la carboniera con grottesca e l’ornato per ringhiera o parapetti.
Fausta Genziana Le Piane
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