La cultura è utile alla maturazione individuale solo se si accompagna ad un serio, onesto esame delle esperienze, per cogliere cio’ che e’ giusto e cio’ che non lo è.
La lettura, la visione di uno spettacolo, l’ascolto di un brano di musica classica, l’osservazione di un quadro non devono essere rituali obbligati, ma attività scelte per il piacere estetico e per favorire l’introspezione. In sostanza, l’arte come puro godimento e l’arte come aiuto a capire meglio se stessi e chi ci circonda.
Non condivido l’opinione di chi considera con timore e rammarico l’avvento della lucidità intellettuale. L’umanità dolcemente fanciulla è uno spettacolo allettante solo per chi teme la luce della verità. La caduta di Adamo non è negativa; la consapevolezza non è dolorosa; è un sereno, equilibrato sguardo sulla realtà.
La realtà dell’uomo è quella di un essere limitato, ma perfettibile. La sua maturità consiste nell’accettare questa constatazione, nel fare del suo meglio per progredire (in senso etico), da solo e con gli altri.
In questo universo maturo la Donna introduce una maggiore pienezza. Per Donna non intendo la femmina curioso animaletto da trastullo e da riproduzione, intendo un essere compiuto, maturo su tutti i piani, non mutilato dalla società nelle sue peculiarità che la orientano verso la semplificazione dei problemi, la concretezza, l’intuizione repentina, l’imprevedibilità innovatrice.
Queste caratteristiche sono considerate “difetti”, anche perché gli uomini si ostinano a volerle definire, analizzare, soppesare, giudicare, senza conoscerle.
Antonia Chimenti
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