Su Affari il programma del Partito Pirata

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 FEEDBACK E REDDITO DI CITTADINANZA

Lunedì, 21 gennaio 2013
Incontro ravvicinato del terzo tipo tra la massmediologa e leader femminista Wanda Montanelli con gli esponenti del “partito senza leader” intervistati in esclusiva per Affaritaliani.it. Liquid feedback, reddito di cittadinanza e difesa dell’ambiente: ecco il motto del Partito Pirata

Appena “sbarcati” in Italia dopo il clamoroso successo ottenuto alle elezioni in Germania, i “Pirati” promettono una società più giusta fondata su tecnologia e condivisione degli utili della produzione industriale. Ha destato stupore l’aver visto per la prima volta anche in Italia un referente del “Partito Pirata” in fila davanti al Viminale per depositare il simbolo. Eravate – da Pirati – ben attrezzati contro le incursioni di chi arriva all’ultimo momento e sgomitando e scavalca le file per accaparrarsi i posti migliori nella scheda elettorale?

Evidentemente no 🙁 nonostante ci siamo premuniti di andare quasi 3 giorni prima in fila, quando siamo arrivati non avevamo solo il Movimento 5 stelle davanti a noi ma qualcuno, che in coda da almeno il giorno prima, ha presentato diverse liste “clone”. Questa vicenda sta ormai prendendo connotati sempre più chiari, questo sig. Marsili, che conosciamo in quanto aveva già tentato di ricorrere al “furto di identità” nei confronti del Partito Pirata obbligandoci a ricorre al giudice del Tribunale di Milano, che lo inibiva all’uso del nome e signet, come si è egli stesso definito è un “professionista della politica” e la presentazione di questa serie di simboli simili quando non identici da parte sua è palesemente un tentativo di colpire le nuove formazioni politiche a cui molti cittadini stanno guardano, stanchi di politicanti che non godono più della fiducia della maggioranza degli italiani

E’ un bel traguardo potersi presentare alle prossime elezioni. Per la cronaca i primi a mettersi in coda fuori al Ministero dell’Interno sono stati, insieme a voi, il Movimento 5 stelle, Italiani all’ Estero, Msi, Scelta civica con Monti per l’Italia, Fratelli d’Italia, Centro democratico, Liberal democratico, Forza Nuova, Alba dorata, Pas fermiamo le banche e le tasse, Meris (Movimento europeo rinascita sarda), Sacro romano impero cattolico, Democrazia cristiana, Lista civica forza Roma e Lazio, Partito di alternativa comunista, Partito Vela, Rivoluzione civile, e Liga veneta Repubblica. Almeno una notte e un giorno di presidio. Tutti accodati per incidere sul futuro dell’Italia. Che hanno a che fare questi partiti con voi? C’è qualcuno che vi assomiglia?

Leggere alcuni dei nomi nell’elenco fa orrore ma, nonostante questo sentimento, il nostro auspicio è che tutte queste proposte politiche possano essere giudicate dai cittadini. Purtroppo non sarà così perché esistono difficoltà enormi nel riuscire a presentare le liste elettorali. La democrazia avrebbe bisogno di continuo rinnovamento e della più ampia partecipazione ma coloro che scrivono le leggi elettorali dimenticano spesso tale principio e creano le premesse affinché le forze politiche più giovani si scoraggino di fronte a un coacervo inestricabile di norme incomprensibili. La raccolta delle firme è un altro ostacolo molto difficile da superare per organizzazioni che non godono delle risorse e del radicamento territoriale dei partiti tradizionali. Per rispondere alla tua domanda, potremmo avere punti programmatici in comune con tutti i partiti che hai elencato o con nessuno di loro, il problema centrale non è però questo, per noi la vera discriminante è l’esistenza, all’interno delle organizzazioni politiche, di processi decisionali trasparenti e partecipativi. Ci riesce difficile immaginare di poter dar vita a percorsi condivisi con movimenti politici ancora ancorati a modelli organizzativi fondati su rigide gerarchie o che (ancora peggio) si identificano nella figura di un leader.

Il M5S come voi ha una democrazia partecipata dal basso, l’uso di Internet, pochi mezzi
economici. So che Beppe Grillo ha acquistato il simbolo di 5stelle pirata. A che pro? Che differenza c’è tra di voi?

Nonostante le diverse battaglie condivise e condivisibili, le differenze sono davvero notevoli:

– ci fondiamo su di uno Statuto che attribuisce a tutti i soci gli stessi diritti, senza soci “speciali” in una
posizione diversa dagli altri o ai quali sono riservati “privilegi” che non siano stati conferiti dall’Assemblea Permanente composta da tutti gli iscritti, non c’è alcun proprietario di nome o signet;

– siamo a favore della giustizia umana, crediamo l’imputato innocente fino a prova contraria non vogliamo abusare del topos della prigione come scuola di criminalità;

– la privacy per i pirati è sacra ed in nessun caso abbiamo intenzione di incoraggiare l’uso di intercettazioni, strumento limitante la libertà di comunicazione e della riservatezza della corrispondenza, ammettiamo però che per necessità investigative si possano sospendere, per periodi limitati e sulla base di specifici sospetti, le libertà enunciate da tali principi, purché tale sospensione avvenga solo nel caso di gravi reati e sotto lo stretto controllo della magistratura;

– crediamo in un equilibro tra trasparenza e privacy, è trasparente quell’istituzione che fa da whistleblower di se stessa, non dell’umano che la rappresenta, non può esserci trasparenza se non si
separa nettamente l’ambito lavorativo da quello personale, il secondo è inviolabile;

– i pirati non sono vendicativi, non serbiamo rancore o desiderio di vendetta per coloro che ci hanno “rappresentato” in un modo a dir poco vergognoso, che paghino per le loro colpe quando queste vengono dimostrate. Noi crediamo che sapremo fare meglio, e vogliamo democraticamente sostituirli; in democrazia funziona così e siamo ben consapevoli che l’elettorato potrebbe non pensarla come noi e siamo pronti a perdere, noi con tutte le nostre avanzatissime proposte;

– I pirati pensano che il rimborso delle spese elettorali sia una delle istituzioni di garanzia della vita democratica, ma anche che nessuno deve speculare sui soldi dei cittadini, siamo perciò favorevoli ad una legge elettorale che preveda il rimborso integrale delle spese documentate e fatturate (Ndy: come da https://lqpp.de/int/it/initiative/show/684.html)

– Democrazia liquida: l’assemblea del partito pirata è basata sulla democrazia liquida ed il metodo Schulze, implementati nella “piattaforma” LiquidFeedback, che a nostro avviso rappresenta la naturale integrazione tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa;

– crediamo che in un’economia sostenibile realizzata con un alto grado di automazione tecnologica è impossibile dare un posto di lavoro a tutta l’umanità; è perciò essenziale per la quiete e il benessere sociale che tutti gli essere umani godano di un reddito di cittadinanza-esistenza sovvenzionato dalla produzione industriale; in modo che chi esegue lavoro ottiene di più ma chi non può trovare lavoro trascorre comunque una vita dignitosa e libera da paure esistenziali. Idealmente lavoriamo tutti, e lavoriamo di meno; chiaro è che questo è un progetto a lungo termine che richiede una profonda riforma del sistema economico, finanziario, del welfare e della tassazione.

Tra le cose che personalmente mi piacciono di più del movimento 5stelle c’è la grande attenzione ai temi ambientalisti. Voi nel programma prevedete la difesa della natura e del territorio?

Si, pensiamo che la sostenibilità dell’ambiente sia un elemento fondamentale per la libertà delle generazioni future. I pirati si battono per: un uso trasparente e responsabile delle risorse naturali, una riduzione di inquinanti rilasciati nel nostro ambiente e la tutela e il ripristino di aree naturali (in particolare quelle con elevata biodiversità), un uso sostenibile di risorse fossili e rigenerative, un uso su larga scala delle risorse generative per sostituire dove possibile le prime. Inoltre, vogliamo un struttura di produzione trasparente e decentralizzata.
Solo in questo modo possiamo garantire la partecipazione di tutti i cittadini ed evitare monopoli.

So che non è previsto dal vostro Statuto ma… come si fa a coordinare un movimento senza dei leader che possano assumere decisioni o semplicemente fare da trait d’union tra le varie componenti locali?

È proprio questa la sfida che i pirati pongono a se stessi, alle istituzioni, ai movimenti politici e più in generale a tutta la società. La realizzazione di strutture completamente orizzontali non è un’utopia, la storia, infatti, ci insegna che vi sono state importanti esperienze caratterizzate da tali forme organizzative. Negli ultimi venti anni poi, la rapidissima diffusione delle tecnologie della comunicazione ha reso popolari e sempre più efficaci le topologie orizzontali, al punto che parlare di un’organizzazione paritetica di nodi in riferimento alla Rete è diventata una banalità. Le infinite reti sociali che oggi condizionano lo scenario politico e lo spazio del discorso pubblico sono la migliore testimonianza che è possibile e doveroso includere nei processi decisionali il più ampio numero di persone, nella convinzione che quanti più saremo a decidere tanto più le nostre decisioni saranno giuste, intelligenti e rispettose delle infinite differenze che si articolano nel contemporaneo.
Nel nostro Partito ci si relaziona con l’Assemblea Permanente, in casi urgenti con decisioni prese in sole 24 ore, oppure un mandato ad alcuni Pirati a prendersi carico di determinate attività (di cui l’Assemblea verificherà la corretta esecuzione). Le componenti locali non sono separate tra di loro, l’assemblea, il forum, la chat, la conferenza audio fanno da collante: il metodo dell’Assemblea Permanente cambia totalmente la politica ed è di per se una rivoluzione che vuole dare l’addio al concetto del “leader politico”.

ll partito pirata in Europa nasce dalla Svezia ed ottiene risultati notevoli in Germania dove sarebbe il terzo partito tedesco, dietro i Cristiano-democratici e i social-democratici. Alla base del loro progetto politico c’è la libertà sulla rete contro la censura di Internet (la cosiddetta Zugangserschwerungsgesetz) e la applicazione del reddito di cittadinanza. Un loro argomento è che se il presupposto del reddito è il lavoro, allora per la tutela della dignità di tutte le persone deve regnare piena occupazione. Questo è un tema che in campagna elettorale può avere un notevole appeal. Mi spieghi meglio?

Come dicevamo nella risposta precedente, l’evidenza dei fatti dimostra che nessuno Stato sia più in grado di garantire la piena occupazione, vogliamo quindi cambiare il paradigma, cercando di dare a tutti gli esseri umani un reddito di cittadinanza-esistenza che permetta loro di vivere una vita dignitosa permettendogli di avere una base per trovare la propria strada senza dover cedere ai “ricatti” dell’odierno mondo del lavoro; sono molte le soluzioni che stiamo discutendo e maggiore è il numero dei cittadini che contribuiscono con noi a sviluppare questo ed altre nostre proposte, maggiori sono le conoscenze e le competenze che riusciamo a combinare.

L’anticipazione di due mesi delle elezioni non ha permesso a molti partiti nuovi di raccogliere le firme per le politiche. Voi come vi siete regolati?

Ci stiamo provando, con estrema difficoltà, anche perché non siamo presenti sul territorio italiano in maniera omogenea.

In genere si trovano accordi con partiti nazionali per abbinarsi nelle liste. Il Partito Pirata con chi si potrebbe accordare? So di un tentativo di avvicinamento di Ingroia, che dopo il rifiuto di Revelli e Pipino di Cambiare si può è alla ricerca esponenti della società civile. Rivoluzione civile è un movimento con il quale potreste trovare attinenze?

Si il nostro Gruppo di lavoro Elettorale ha ricevuto un offerta di collaborazione con il cosiddetto quarto polo con sigle e liste civiche che si pongono alle spalle di un sistema di ‘partecipazione diffusa’, ponendo a latere i leader politici più ‘noti’; hanno espresso interesse per la nostra piattaforma ed il nostro modo democratico di decidere, vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.

So di tentativi di appropriarsi del vostro simbolo; da parte di chi? E com’è finita?

Come già accennato alla prima risposta, quando questo personaggio ha tentato di appropriarsi del nostro nome e signet per “farsi passare” per il Partito Pirata abbiamo fatto valere (ed il giudice ha riconosciuto) il diritto dell’Associazione Partito Pirata al nome “Partito Pirata” ai sensi dell’art. 7[ del codice civile ed il diritto all’uso del signet come elemento della sua identità personale: non abbiamo rivendicato alcuna proprietà di “marchio” (come qualcuno erroneamente ha inteso) ma abbiamo voluto impedire che i cittadini fossero confusi per l’uso del nome “Partito Pirata” da parte di terzi che con noi non c’entrano niente e che si rifanno a posizioni vuote e demagogiche quando non contrarie a quelle sostenute da anni dal Partito Pirata Italiano e dell’intero movimento internazionale dei Partiti Pirata.

L’on. Francesco Barbato ha assunto due pirati nel suo staff. Cos’è, un interesse “tecnico” per conoscere meglio la vostra piattaforma internet, o un tentativo di imbrigliarvi?

C’è sicuramente un forte interesse per la nostra piattaforma ma non solo da parte di Barbato, molti infatti sono coloro che, a vario titolo, si sono avvicinati a noi in questi mesi. La vicenda alla quale ti riferisci riguarda però singoli individui che sono stati assunti a titolo personale e non in rappresentanza del Partito Pirata. I soggetti in questione, peraltro, hanno prontamente informato l’Assemblea Permanente del venire in essere e della natura di tali rapporti di collaborazione: i pirati, infatti, amano essere trasparenti.

Un’ultima domanda per ricondurre l’intervista a temi che mi sono congeniali. Che apporto potranno dare, secondo voi, le donne in politica? Ed escludendo le quote rosa che a mio parere servono solo ad annettere in posti chiave fidanzate e zie di chi ha il potere di fare le liste elettorali; come pensate che si possa “includere” il talento femminile nella politica e nelle istituzioni italiane?

Nel movimento pirata internazionale e nei partiti pirata in giro per l’Europa ci sono donne fantastiche che godono della stima di tutti e per tale ragione sono state investite di incarichi di grande responsabilità. Nel Partito Pirata italiano non siamo da meno e, in controtendenza rispetto al desolante panorama nazionale, la questione di genere è tenuta nella massima considerazione al punto che abbiamo creato una nuova area nella nostra Assemblea Permanente, un’area specificamente dedicata alla discussione e alla votazione di proposte relative alle questioni di genere e di orientamento sessuale. Abbiamo anche un gruppo di lavoro dedicato a questi temi e siamo del tutto sicuri che la serietà e l’impegno con cui li stiamo affrontando ci consentiranno di elaborare proposte politiche credibili e fortemente innovative.

http://affaritaliani.libero.it

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