Cari amici,
c’è una Italia che produce, che non conosce le festività, ignora i ponti delle vacanze, lavora quando quasi tutti riposano, che non va in ferie, considera ordinario il lavoro straordinario. È un’Italia che produce e non si ferma mai.
È l’Italia del crimine (mafioso, affaristico o terroristico).
Produce soldi, uccide, mette bombe, coltiva i rapporti con politici ed imprenditori, avvilisce l’onestà, il sacrificio, il sudore, spegne il sorriso e la vita, consuma il risparmio altrui, regala insicurezza con beffarda tracotanza e speranza, quasi sempre realizzata, di impunità. Questa Italia rende grottesco il falso e benevolo sorriso, dispensato dai manifesti, del capo del governo. È colpa sua, se c’è questa Italia con un PIL sempre in crescita? Certamente no. Berlusconi non è all’origine e non è la causa di tutti i mali. Il suo grande torto, è negare la realtà ed essere incapace di affrontarla e gestirla. Il malessere non è una invenzione della opposizione, è un fatto. Sino a pochissimi mesi fa, l’uomo ed il suo apparato, ripetevano un ritornello: i tempi di realizzazione del programma di governo sono anticipati rispetto alle scadenze prefigurate. Ora non lo dice più con la stessa costanza, tipica degli imbonitori. Ora dice che ci stupirà con gli effetti speciali e produrrà una scossa positiva nel Paese.
Parole, anzi parolacce, insulti all’intelligenza. Malessere nella scuola, nella sanità, nella economia, nel lavoro, nella giustizia, nel commercio, nel risparmio.
Ma c’è un settore che, a discapito della “propaganda nefasta” della opposizione, riesca a sorridere e induca all’ottimismo? A Palermo, pochi giorni fa, un esaltato capo del governo, minacciava scherzosamente di portare il fiume di entusiasmo da Palermo a Roma. Oggi, apprendiamo da Palermo, di una ulteriore grossa indagine contro la mafia, politici collusi, imprenditori disonesti. A Palermo, Berlusconi, ha parlato di malagiustizia, ma ha ignorato la mafia e il diffuso crimine. Mentre Lui parlava di malagiustizia, stava per scattare la importante operazione contro il crimine (e non è da escludere che si sia attesa la fine del bagno di folla, così rispettando il dovere dell’ospitalità, per dare il via all’operazione).
Ci aspetteremmo dal capo del governo una parola di incoraggiamento agli inquirenti ed alle forze di polizia che hanno operato. Ma, per il momento, l’unica parola che ci rimane nell’orecchio è “malagiustizia”.
No, Berlusconi non è l’origine e la causa del male. È peggio, perché umilia l’onestà ed il coraggio di chi prova a difenderci dal crimine. L’uomo Berlusconi, non condanna mai il male, non spreca una parola per dire che lo Stato c’è ed è dalla parte degli onesti e che non vuole soccombere al crimine. Dica una sola parola, ma che sia seria e di rispetto per gli italiani.
C’è un vecchio detto che dice «Chi non combatte il male, lo comanda».
Una parola, dica una parola.

Antonio Di Pietro – Presidente Italia dei Valori

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