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Di Eleonora Lorusso
Cresce la richieste delle bombolette di spray al peperoncino, ma anche di corsi di autodifesa e il comune di Cascina li offre gratuitamente. Ma come si usa lo spray che ha salvato una 25enne da un’aggressione a Milano?
In Italia lo spray urticante è in vendita liberamente: si può trovare in armerie e negozi specializzati, su internet e, dal 2011, anche in alcuni supermercati o persino farmacie. Questo oggetto che dà sicurezza soprattutto alle donne viene commercializzato a un prezzo contenuto e si presenta come “un’arma di difesa personale” dalle aggressioni, come accaduto a Milano, dove una ragazza di 25 anni è riuscita a salvarsi da un tentativo di violenza sessuale da parte di un uomo di 31 anni, che l’aveva molestata alla stazione Garibaldi.
Dopo questo episodio i venditori registrano un boom di richieste, mentre si moltiplicano i comuni che vogliono distribuirlo gratuitamente alle donne, come avvenuto a Cascina (Pisa), mentre molte amministrazioni lo hanno dato in dotazione alle polizia municipale. Ma come funziona lo spray urticante? È legale? In quali altri modi ci si può difendere?
Cosa contiene lo spray al peperoncino
Lo spray urticante è in vendita in negozi specializzati, come armerie, ma anche in tabaccherie, qualche farmacia e supermercato e soprattutto su internet, da prezzi che vanno dagli 8 ai 25 euro, a seconda della grandezza e del modello. “Si ottiene combinando un estratto proveniente dalla Cayenna (la pianta del peperoncino) con acqua, glicoli ed altre sostanze chimiche ed è la “capsaicina” a rendere la miscela particolarmente urticante. Questa sostanza causa sulla persona che la subisce effetti come irritazione a occhi e bocca con abbondante lacrimazione dei primi” spiegano gli esperti del sito Laleggepertutti, che offre consulenza legale anche in questi casi. Se ingerito, il contenuto dello spray causa affanno, gonfiore, tosse e fuoriuscita di muco, ma i suoi effetti sono comunque limitati nel tempo (dai 10 ai 30 minuti).
Al momento, però, rappresenta sempre più uno strumento di autodifesa per molte donne, che lo acquistano, lo ricevono in regalo dai parenti o anche dal sindaco, come nel caso di Cascina, dove la prima cittadina già lo scorso ha distribuito gratuitamente le bombolette a tutte le donne che ne hanno fatto richiesta, e ne ha già ordinate altre.
Il caso di Cascina: spray e corsi di difesa gratis per le donne
“L’anno scorso abbiamo ricevuto circa 250 domande e quest’anno ordineremo un nuovo lotto, per distribuirlo in autunno” spiega a Donna Moderna Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina, in provincia di Pisa. “La sicurezza di cittadini e cittadine è sicuramente compito delle forze dell’ordine. L’Amministrazione – nazionale o locale – ha il dovere di fare la propria parte, aumentando il numero di telecamere o di agenti della polizia municipale, o mettendo in campo i militari dell’Esercito, come abbiamo fatto noi. È chiaro, però, che non si possono avere un poliziotto, un carabiniere o un vigile per ogni cittadino. Per questo credo sia doveroso prevedere dei livelli di sicurezza partecipata e sensibilizzare le donne, che sono i soggetti più deboli. Se posso far sentire più sicura una mia cittadina, perché non farlo?” dice la prima cittadina. “Le donne ce lo chiedevano, noi abbiamo acquistato lo spray secondo le norme di legge e lo abbiamo distribuito con l’auspicio che non debbano usarlo mai”.
Anche Genova potrebbe seguire l’esempio di Cascina, dopo che la presidente della Commissione Pari Opportunità, Francesca Corso, ha annunciato una proposta in analoga. Sono già numerosissime, intanto, le Amministrazioni comunali che hanno dotato i propri agenti di polizia municipale di spray urticante, dall’Emilia Romagna alla Toscana, passando per Liguria, Lombardia e Piemonte.
I requisiti dello spray per essere legale
Lo spray urticante viene considerato uno strumento di autodifesa. “È legale acquistare o vendere bombolette spray se queste rispondono alle caratteristiche indicate dal decreto ministeriale n.103 del 12 maggio 2011. Se queste non sono rispettate, allora lo spray diventa una vera e propria arma da sparo, il cui impiego, anche se per scopi di autodifesa, può implicare un grave reato o una semplice sanzione amministrativa, a seconda della pericolosità del materiale contenuto,” spiegano gli avvocati di LaleggeperTutti.
Tra i limiti principali, il fatto di avere almeno 16 anni di età per poter acquistare e detenere le bombolette, la cui gittata non può superare i 3 metri.
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