Nessuno che si preoccupa per uno Stato onnipotente, onnisciente, onnivedente che sa tutto di noi. Ma noi ce la prendiamo con i social impiccioni

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 STATO E' INVADENTE ALTRO CHE I SOCIAL
Illustrazione di Fabio Sironi

di Pierluigi Battista
Tutta questa apprensione per le intrusioni di Facebook nella nostra vita, sulle industrie malvagie che ci rubano subdolamente i post con i gattini per venderci cibi per animali, e i partiti cattivi che fanno propaganda occulta. Ma nessuno che si preoccupa per uno Stato onnipotente, onnisciente, onnivedente che sa tutto di noi, controlla ogni atomo della nostra vita: la vita privata, corollario indispensabile di una civiltà liberale, è già stata fagocitata dal «mostro freddo» dello Stato, e invece noi siamo qui a prendercela con i social impiccioni. Un mio amico un giorno è stato convocato dalla polizia giudiziaria che indagava su un traffico di carte di credito clonate. Lo avevano chiamato per verificare che anche la sua carta non fosse stata violata, ma il mio amico ha capito in poco tempo che la polizia, attraverso l’esame della sua carta di credito, sapeva tutto dei suoi acquisti, degli alberghi in cui era stato, del vestito che si era comprato, del mazzo di fiori che aveva regalato alla moglie: e noi temiamo Facebook.

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