La letteratura non è rappresentazione. E’ vestirsi di sogni e viaggiare senza meta. La letteratura è mistero e l’artista cerca anemoni tra le fantasie e la macchina da scrivere. Lo scrittore inventa la vita che vive rompendo la crosta della solitudine che è davanti ai suoi occhi. E lo scrittore diventa un fanciullo che sa però che, prima o poi abbandonerà l’infanzia… I romanzi non si costruiscono. Vivono dentro prima che vengano scritti.
E’ possibile che i destini si rivelino e gli uomini si dimentichino, mentre i personaggi di un romanzo restano e gli applausi dureranno nei secoli.
Per uno scrittore il diario è anche un libro segreto dove è difficile recitare come normalmente avviene nella vita e nei libri.
Il foglio bianco aspetta il momento in cui il movimento della mano lo accarezzi.
Il foglio bianco aspetta, come vergine in amore, la punta della penna che spinge, sfiora, incide e poi rallenta sporcandolo d’Amore.La parola è un segno che ci accoglie e ci abbandona e poi ci ritrova.
La punteggiatura è spazio, solitudine, inquietudine, armonia e la vita è tra gli spazi bianchi che si lasciano ascoltare nell’ora dei crepuscoli o della preghiera.
I silenzi sono lunghe catene che avvolgono i giorni.
La speranza non è consolazione E’ l’ora in cui la preghiera chiede all’attesa di farsi mistero.
L’Amore è un sogno antico che recita nel tempo gli echi della memoria.
Ci sono incontri non spiegabili razionalmente…
(la storia e la ragione sono senza miracolo perché il loro destino è di finire sempre) mentre all’Amore si chiede di restare mistero.Luca Dominicis (aspirante scrittore)
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