Roma, 17 ott. – La pace in Medio Oriente passa anche attraverso l’impegno diretto delle donne palestinesi, israeliane, libanesi e siriane. Ad esserne convinto e’ il Mouvement Mondial des Meres (Movimento mondiale delle mamme), Ong membro consultivo del Consiglio economico e sociale dell’Onu, che sull’argomento dedichera’ fino a domani alcune giornate di incontri a Beirut, prima dell’apertura di un sede operativa che avra’ competenza per tutta l’area. L’iniziativa e’ stata fortemente voluta e sostenuta anche dalla Vice Presidente di Mmm, Federica Rossi Gasparrini, che ha invitato ad opporsi con “atti concreti” contro i paesi produttori ed esportatori di armi. Il Mouvement Mondial des Meres e’ nato nel 1947 all’indomani del secondo conflitto che coinvolse il mondo Occidentale. Oggi circa 3 milioni di mamme di 32 paesi lavorano per veicolare nelle famiglie e nella societa’ i sentimenti di tolleranza e di rispetto. A Beirut sono emersi ancora una volta i tristi numeri dei conflitti. Della guerre, chi ne subisce le maggiori conseguenze sono proprio le donne e le madri, che
diventano i veri capi famiglia, responsabili del sostentamento e dell’educazione dei figli. Degli oltre 50 milioni di rifugiati, alla fine del 2002, l’Onu aveva stimato che l’80% erano donne e bambini. Nella Striscia di Gaza proprio le donne costituiscono il 50% di quanti vivono nei campi profughi. Non meno allarmanti sono le notizie che arrivano dall’Iraq, dove dalla fine del conflitto si registra il raddoppio delle violenze a loro danno.
“La scelta di Beirut non e’ casuale – sottolinea Jill Donnelly, Presidente di Mmm – perche’ proprio le mamme libanesi rappresentano un esempio per tutto il pianeta. Nonostante la lunga guerra civile, esse hanno contribuito in maniera determinante a tenere unite le famiglie, a superare situazioni difficilissime ed a favorire la rinascita del paese. Questa nazione – aggiunge Donnelly – rappresenta una porta di accesso a tutta l’area mediorientale., dove le donne, sebbene gia’ siano in una posizione nettamente migliore rispetto ad altri paesi di cultura araba, possono contare ancora di piu'”. (In parlamento nel 2000 sedevano solo 3 donne su 128 componenti).
(AGI)

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