Beirut, 19 gen. – (Adnkronos/Aki) – Erano centinaia, sabato scorso, le militanti del velo che sono scese in piazza ad Amman, Beirut, Nablus, come pure a Parigi, in segno di protesta per quello che e’ stato visto da molti come un voltafaccia del presidente Chirac: la legge che impedisce alle ragazze musulmane di portare il velo nelle scuole.
A sorpresa, pero’, nonostante le dure prese di posizione di molti dei leader religiosi in Medio Oriente – il mufti della Siria, i governi di Iran, Sudan e Malesia, e lo sceicco Muhammed Fadlallah in Libano – esiste una piccola, ma spesso significativa, parte della popolazione che preferisce interpretare la decisione di Chirac – ma soprattutto la reazione delle donne musulmane – in maniera piu’ critica. ”Sono assolutamente d’accordo con Jacques Chirac”, dichiara all’ADNKRONOS INTERNATIONAL Gisele Khoury, giornalista televisiva alla LBC e prima donna a condurre un programma interamente politico in una Tv satellitare araba, ‘al-Arabiya’. ”Non capisco infatti perche’, con la Francia, la questione del velo abbia causato reazioni cosi’ forti, quando, per esempio, in paesi ‘musulmani’ come la Turchia o la Tunisia”, i governi sponsorizzano da tempo ”campagne contro il velo”. In Tunisia recentemente le forze dell’ordine stanno addirittura impedendo alle donne velate di entrare nelle universita’ e negli istituti. Secondo la conduttrice della popolare tribuna politica televisiva, infatti, ”bisogna rispettare la laicita’ dello stato francese, che da sempre combattuto per la separazione del potere religioso da quello dello stato”, continua Khoury. ”Si tratta di uno stato laico che ha le sue leggi i suoi diritti e i suoi modi di pensare, nati con alla rivoluzione
francese”.

Categorized in:

Tagged in: