di Silvia Terribili

Lui deve fare cinema, è questa la sua missione, anche perché il cinema in Italia se la passa proprio male, né più e né meno della politica.
Primo, non si fa. E se si fa, lo si fa spesso in maniera banale. E se non lo si fa in maniera banale, lo si fa con attori televisivi banali che non lasceranno mai il segno. Non sono io a dirlo, sono gli stessi addetti ai lavori che non si prendono sul serio. Che non ci credono più.
Il cinema italiano non ha ambizioni, nasce modesto e provinciale e non aspira a dare di più. Sì ci sono le eccezioni e le voci fuori dal coro. E andando a spulciare si trovano opere degnissime, che però girano poco, che vengono tolte subito, che non vengono semplicemente distribuite. E che fanno le produzioni maggiori? Si adagiano.
Moretti è uno che può fare cinema in maniera geniale, visionaria, strampalata e affascinante e può far lavorare tanti artisti che altrimenti sarebbero costretti a fare seriacce TV oppure nulla.
La politica dobbiamo farla noi cittadini, organizzandoci, cominciando a muoverci in maniera professionale, creando dei contesti di riflessione politica, studiando a fondo i dossier e informando l’opinione pubblica.
Abbiamo tantissime cose urgenti da fare. La questione energetica per esempio, dobbiamo quanto prima rendere pubblici e diffondere tutti gli argomenti che abbiamo contro la costruzione dei rigassificatori a favore dell’incentivazione delle fonti rinnovabili. Al massimo nel 2050 il petrolio non ci sarà più e la stessa sorte toccherà al gas. Se iniziamo già da ora a investire seriamente nel solare, nell’eolico e nelle maree, nel 2050 potremo produrre un surplus di energia elettrica basandoci su un mix variabile di queste tre meravigliose fonti eterne: sole, vento, maree.
Le tecnologie sono pronte sul mercato . Ci sono costruttori di mulini a vento off-shore a tecnologia avanzata che producono un kwh a costi ormai concorrenziali rispetto al gas.
Un altro tema che vorrei sollecitare sono le primarie, che i partiti dovrebbero tenere al loro interno per eleggere rappresentanti che siano veramente espressione del gradimento della base. La vogliamo smettere con i candidati decisi dai vertici di partito, con le politiche decise dittatorialmente dalle oligarchie di partito?
Noi cittadini, bricoleur della politica, dobbiamo cominciare a far politica professionalmente. E quindi dedicarci ad essa con tutte le nostre energie, senza disperdere nulla.
Abbiamo tra di noi cittadini che possono darci una grande ispirazione, entusiasmarci, come Pancho Pardi che rappresenta ormai un punto di riferimento incontestato anche nei confronti dei media. Ci aspettiamo molto da lui e dalle persone ispirate e coraggiose come lui.
Non facciamo sempre le vittime. Non aspettiamo che sia sempre qualcun altro a farsi avanti. Qualcuno famoso, qualcuno che fa audience. Siamo noi che dobbiamo imporci con la novità e la forza delle nostre idee.
Moretti ci sfornerà un altro bel film l’anno prossimo, io spero proprio che torni a fare dei Sogni d’oro, delle Bianche, delle Palombelle rosse, dei Caro diario. Sguardi d’autore che colpiscono, che restano. Non i brodini tiepidi che intasano di solito le sale.
La politica ora dobbiamo farla noi. Rimbocchiamoci le maniche.

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