Chiude il reparto di ostetricia della Maddalena e per partorire le gestanti devono andare ad Olbia: una vera e propria odissea tra traghetto e auto che mette a repentaglio la salute delle future mamme e dei loro bebè.

mad - MADDALENA, 
 CHIUDE IL REPARTO DI OSTETRICIA: FUTURE MAMME IN ALLARME

Di Maris Matteucci

Chiude il reparto di ostetricia alla Maddalena e le future mamme si trovano costrette ad affrontare il mare e tutto ciò che ne comporta per andare a partorire nel più vicino ospedale, quello di Olbia. Una vera e propria odissea che mette a repentaglio la salute delle gestanti e anche dei futuri bebè: il rischio che qualcosa, nello spostamento, non vada per il verso giusto non fa dormire sonni tranquilli alle protagoniste di questa assurda storia che lanciano un grido di allarme importante e chiedono una soluzione al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin.
Dopo avere preso il traghetto che dall’isola della Maddalena conduce a Olbia, le gestanti devono poi affrontare anche un viaggio in macchina verso l’ospedale che molto spesso si rivela lunghissimo. In quel tratto di strada il traffico è tanto, le strade sono strette e serve molto tempo, a volte troppo, per giungere a destinazione. E così il rischio di partorire in mezzo al mare oppure lungo il tragitto che dal porto conduce all’ospedale è altissimo e le future mamme sono preoccupate per questo. In più le promesse fatte dalla Regione, ovvero quelle di garantire il trasporto in elicottero, cozza con la realtà delle cose: quale elicottero, se la Sardegna e l’unica regione italiana senza l’elisoccorso? Insomma la situazione è davvero molto delicata e quello che serve è una soluzione che possa consentire alle donne incinte di partorire nuovamente nel reparto di ostetricia dell’ospedale della Maddalena che, adesso che è chiuso, non garantisce invece più assistenza.
Intanto però l’Asl di Olbia fa sapere che per le emergenze il personale medico alla Maddalena c’è. Nella realtà delle cose sono sempre reperibili un ginecologo e una ostetrica ma manca l’anestesista, che dovrebbe arrivare da Olbia. Insomma una trafila comunque lunga e che, comunque, non risolve il problema perché, essendo chiuso il reparto di maternità, a poche ore di distanza dalla nascita il bambino deve essere poi trasferito nell’ospedale più vicino.

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