un sms solidale di Amnesty, la campagna di Onerpo, le iniziative di Girl Not Brides
Un sms solidale per combattere il fenomeno delle spose bambine. Dal 18 ottobre al primo novembre Amnesty International Italia – di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario – lancia una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi. Il numero cui mandare l’sms è 45594.
Secondo le stime del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), 13.5 milioni di ragazze ogni anno nel mondo sono costrette a sposarsi prima dei 18 anni con uomini molto più vecchi di loro: 37 mila bambine ogni giorno alle quali, di fatto, viene negata l’infanzia.
Isolate, tagliate fuori da famiglia e amicizie e da qualsiasi altra forma di sostegno, perdono la libertà e sono sottoposte a violenze e abusi. Molte di loro rimangono incinte immediatamente o poco dopo il matrimonio, quando sono ancora delle bambine.
Nojoud Mohammed Ali Nasser oggi ha 15 anni ma aveva appena 8 anni quando fu data in sposa dal padre a un uomo di 30 anni, nel febbraio del 2008. Suo marito l’ha sottoposta a violenza fisica e sessuale e la sua famiglia si è rifiutata di aiutarla. È riuscita a scappare e si è rivolta a un tribunale della capitale Sana’a. Grazie all’avvocato Shaza Nasser, che l’ha rappresentata, ha ottenuto il divorzio.
“Mi faceva cose cattive e non avevo idea di cosa fosse un matrimonio. Correvo da una stanza all’altra per sfuggire ma alla fine lui mi trovava e continuava a fare quello che voleva. Ho pianto così tanto, ma nessuno mi ascoltava. Un giorno sono scappata e lui è andato in tribunale a raccontarlo. Ogni volta che volevo giocare in cortile mi picchiava e mi chiedeva di andare in camera da letto con lui.”
Hannan, invece, aveva 13 anni quando la sua famiglia in Somalia ha deciso di darla in sposa. Lei è scappata.
“Hanno mandato degli uomini a inseguirmi. Mi hanno presa, mi hanno legato mani e piedi e gettato in una stanza, dove c’era quell’uomo. Mi ha picchiato sin dall’inizio. I suoi familiari dicevano che ero disabile e quindi non dovevo lamentarmi. Quell’uomo mi picchia, mi prende a schiaffi e a calci, mi stringe la gola. Quando scappo e mi rifugio a casa, mia zia mi rimanda da lui perché sono disabile”.
Mahmuda, iraniana, aveva 14 anni quando è stata costretta a sposarsi. Suo padre ha ricevuto 2 milioni di rial (circa 220 euro) dal futuro marito.
“Ero contraria al matrimonio e ho pianto. Lui [il padre] mi ha picchiato tanto. Dovevo sposarmi. Lui era mio cugino. Dopo due mesi che vivevo con lui, ha iniziato a picchiarmi. Sono scappata da mio padre che mi ha rimandato da lui. Dopo un mese, ha ripreso a picchiarmi. Sono scappata a Teheran e ho chiesto aiuto alla polizia.”
In Italia su Facebook è stata lanciata una pagina dal titolo Mai più spose bambine ed una relativa petizione Avaaz.org con lo stesso titolo. Il sito della comunità Fb “Maipiusposebambine” è gestito da Wanda Montanelli insieme all’Osservatorio Onerpo che è membro dell’organizzazione Internazionale “Girl Not Brides” e partecipa alla campagna # MyLifeAt15.
È del 2 luglio 2015 l’adozione da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite della prima Risoluzione sulla prevenzione e l’eliminazione dei matrimoni precoci e forzati. Il testo ribadisce che i matrimoni precoci e forzati rappresentano una violazione dei diritti umani, in particolare delle donne e delle bambine. La Risoluzione si rivolge agli stati e sottolinea l’importanza del coinvolgimento dell’intera società civile per rafforzare il monitoraggio e gli interventi di prevenzione a contrasto di questo fenomeno.
Ma molto resta ancora da fare. (Monica Ricci Sargentini)
MAI PIU’ SPOSE BAMBINE #maipiusposebambine
Le spose bambine cedute come un oggetto a persone di età adulta con un rito matrimoniale, o con un scambio di merci e/o denaro, sono un vero e proprio abuso, un atto di favoreggiamento della pedofilia.
secure.avaaz.org
Mai più spose bambine tramite Wanda Montanelli – Attività Pubblica
#maipiusposebambine #girlsNotBrides #onerpo #MyLifeAt15
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