Dai Consigli dell’ordine agli studi legali, la vita familiare delle mamme avvocato è sempre più spesso oggetto di tutele specifiche
di Valeria Zeppilli – La vita delle mamme avvocato non è affatto semplice: la professione forense, infatti, non sempre è agevolmente compatibile con la veste di madre.
L’esigenza di aiutare le donne avvocato che scelgono di affrontare la maternità, tuttavia, sta iniziando a trovare delle risposte significative in alcune realtà locali che si auspica fungano da apripista per una professione finalmente più conciliabile con la famiglia.
A prestare particolare attenzione alla genitorialità sono, in particolare, i Consigli giudiziari delle Corti d’appello di Napoli, di Pavia e di Udine, che, negli ultimi anni, hanno emanato degli specifici protocolli per sostenere la maternità e la paternità degli avvocati.
Ma l’esperienza forse più evoluta è quella del Consiglio giudiziario di Milano che si è interessato della genitorialità dei legali già dal 2011 e che il 28 giugno 2018 ha emanato un nuovo protocollo che dà la massima attenzione alle esigenze delle mamme avvocato (leggi: “Mamme avvocato: il legittimo impedimento è realtà“).
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