Il tempo ci cattura tra le sue pieghe e le sue rughe e ci solca il cammino. Ma chissà da quella giovinezza cosa pretendevamo o chissà cosa pretendiamo ora.

La vita è una tentazione per svelare il misterioso che è in noi e nella cronaca. E la morte è la scoperta di quello che vediamo.

La poesia diventa una voce che s’incammina lungo le parole, lungo il tracciato di quelle parole che ancora durano.

La rete dei sogni e le vele del vento tratteggiano passioni.

La sera si fa notte.
Ogni gesto è ormai consueto.
I tramonti, le albe, le nostalgie, le rincorse, le città, i paesi, i vicoli, le partenze, i ritorni…
Ci consumiamo dentro le consuetudini.

Marco Valeri (cardiologo)

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