da Gary alla Ferrante il mondo e le ragioni dei nomi d’arte

nsc - MARIO 
 BAUDINO RACCONTA SCRITTORI E PSEUDONIMI

”Chi dice io, in un certo qual modo, dice sempre uno pseudonimo” avvertiva Jacques Derrida e un vero scrittore questo la sa benissimo, perché scrivendo di un personaggio, in realtà scrive di sé. Allora quando Nietzsche invoca ”Ti prego, dammi ancora una maschera, una seconda maschera” non può stupirci, noi che siamo figli di Pirandello, tanto che è in questo senso (e non in quello tradizionale dell’arroganza) che va letto il titolo ”Lei non sa chi sono io” di questo libro di Mario Baudino, dedicato agli scrittori che hanno fatto uso di pseudonimi.
Naturalmente le ragioni sono le più varie, da chi, come Alberto Pincherle, Giorgio Bassani o Natalia Ginzburg, si trasformarono stabilmente o occasionalmente in Alberto Moravia, Giacomo Marchi e Alessandra Torni in parte per sfuggire ai divieti di pubblicazione loro imposti dalle leggi razziali nell’Italia fascista, o come l’inglese David John Moore Cornwell diventato John Le Carré perché la vita da agente segreto sotto copertura (come si verrà a sapere quando sarà smascherato dal collega filo-sovietico Kim Philby) e il marocchino Mohammed Moulessehoul che è nell’ esercito e pubblica libri socialmente e politicamente considerati ‘scandalosi’, sino a chi invece cerca una seconda maschera.

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Lei non sa chi sono io – Giunti Editore

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