Concluse le consultazioni e l?incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Mario Monti ha partecipato alla conferenza stampa nella quale sono stati dati i nomi dei nuovi ministri del ‘governo tecnico’ nel quale, grande assente, è la classe politica.
Rilanciare l’Italia, dare all?Europa, ai mercati e ai cittadini un segnale forte che restituisca la fiducia che il vecchio Governo aveva ormai perduto ma in tutto questo, quanto contano le donne? Mario Monti nel suo esecutivo composto da 12 ministeri (compreso il suo dell?Economia) con portafoglio ha individuato soltanto tre professioniste.
Rispetto al precedente esecutivo, costituito da Silvio Berlusconi, è immediatamente visibile la riduzione di ‘quote rosa’: tra le ‘ministre’, fino alla scorsa settimana, c?erano Stefania Prestigiacomo (Ambiente), Giorgia Meloni (Gioventù), Mara Carfagna (Pari Opportunità), Maria Stella Gelmini (Istruzione), Anna Maria Bernini (Politiche Comunitarie) e Michela Brambilla (Turismo).
Rispetto al precedente esecutivo, però, le poltrone occupate dalle donne ‘pesano’ di più; Mario Monti, infatti, ha affidato a Paola Saverino il dicastero della Giustizia, ad Anna Maria Cancellieri quello degli Interni e a Elsa Fornero quello del Welfare e pari opportunità.
Il nuovo Presidente del Consiglio aveva accettato il mandato da Napolitano con riserva e aveva dichiarato che il sì definitivo sarebbe arrivato solo dopo le consultazioni e la certezza di avere una maggioranza corposa con la quale si potesse lavorare. Il presupposto di base del nuovo esecutivo è stato quello di scegliere ‘tecnici’, delle persone, dunque, che conoscessero la reale situazione e i problemi che attualmente affliggono il paese.
E’ lecito, dunque, chiedersi se queste donne siano all’altezza della situazione e la risposta non può che essere un forte ‘sì’.
Paola Severino (Giustizia)
Avvocato penalista con una fitta carriera in diversi campi; tra le sue più importanti esperienze professionali bisogna ricordare l’incarico di vicerettore della Luiss ‘Guido Carli’ e di vicepresidente del Consiglio della magistratura militare.
La sua competenza nelle aule forensi le hanno fatto vincere la classifica dei manager pubblici più ricchi e nel suo portfolio clienti si annovera Romano Prodi (Processo Cirio), Giovanni Acampora (processo Imi-Sir), Francesco Gaetano Caltagirone (Eni) , Unione delle comunità ebraiche (processo contro Erich Priebke).
Il suo impegno per una ‘giustizia giusta’ le ha fatto meritare il ‘Premio Maria Belisario 2009’ per aver raggiunto ruoli mai occupati in precedenza da una donna.
Personalità poliedrica che continua a stupire e a passare da un contesto a un altro diametralmente opposto. Per diletto, infatti, ha anche partecipato come attrice a un festival dei due mondi.
Mario Monti, ovviamente, ha scelto la Severino per la sua competenza del settore giuridico e non quello teatrale ma avere al fianco una donna che è capace di mettersi sempre in discussione senza temere di perdere ?la maschera? indossata nel mondo professionale non dispiace!
Anna Maria Cancellieri (Interni)
Attuale Commissario straordinario del Comune di Parma e Prefetto in pensione. Dai tempi di Rosa Russo Iervolino (1998) non si aveva una donna seduta su questa poltrona. La Cancellieri inizia la sua carriera proprio al Ministero degli interni a soli 29 anni e da allora ha sempre continuato nel settore della sicurezza pubblica spostandosi dalla Lombardia alla Sicilia per svolgere le funzioni di Prefetto.
Donna integerrima e ligia al dovere civico che ritiene al di sopra di qualsiasi schieramento politico; valore etico dimostrato nel momento in cui ha rifiutato di candidarsi a sindaco in una lista civica spalleggiata dal centro destra. La motivazione addotta è stata quella di ?indisponibilità ad essere espressione di qualsiasi schieramento politico nazionale o locale”.
Sul valore delle donne e l?importanza di garantire le quote rosa la Cancellieri non ha dubbi e non esita ad affermare di essere disposta ad abolire la festa dell?8 marzo poiché ?la donna non deve sentirsi razza a parte perché siamo molto meglio degli uomini”.
Elsa Fornero (Welfare e pari opportunità)
Docente di economia all’Università di Torino, è alla guida del ‘Center for research on pensions and welfare policies’. La professoressa è anche vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, nonché componente del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro. Mario Monti certamente l’ha scelta per la sua competenza nell?ambito economico che le ha fatto meritare la fama di una delle maggiori esperte del settore previdenziale. In questa difficile fase in cui l?Europa chiede una riforma pensionistica e le associazioni e i sindacati, esortano a non ‘strozzare’ i pensionati lasciandoli ?sul lastrico? il neo premier ha ritenuto fondamentale individuare una persona che potesse garantire un?ampia conoscenza dei problemi.
In linea con la flessibilità del mondo del lavoro la Fornero ha più volte suggerito di lasciare liberi i lavoratori di scegliere il momento nel quale uscire dal mondo del lavoro (in un range tra i 63 e i 70 anni) garnatendo una pensione proporzionata agli anni di lavoro realmente effettuati.
I risparmi nel settore pubblico, inoltre, sarebbero incrementati dall?abolizione di qualsiasi privilegio offerto ad alcune categorie di lavoratori e dal metodo contributivo ‘pro rata’.
Marcella Sardo
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