Il Presidente della Repubblica utilizza un paragone di sicuro effetto per smontare le polemiche sulla data del referendum sulla riforma della Costituzione

Durante la cerimonia del Ventaglio, con il tradizionale incontro con la stampa parlamentare, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare dei temi della stretta attualità politica. In particolare, si è concesso un passaggio particolarmente singolare sulle polemiche intorno alla data del referendum sulla riforma della Costituzione e su un suo eventuale spacchettamento. “Si è parlato di discussioni tra le forze politiche su uno spacchettamento del quesito referendario, va detto che le forze politiche non avrebbero avuto nessun potere a riguardo, come non ne avrebbe avuto il capo dello Stato”, ha spiegato Mattarella, aggiungendo che la Corte di Cassazione, chiamata a dirimere la questione, farà valutazioni di carattere “giuridico, non politico”.
Nello specifico ha poi delimitato il percorso istituzionale che verrà seguito: “La procedura del referendum è regolata dalla legge e l’iter per la fissazione della sua data può essere avviato soltanto dopo che la Corte di Cassazione avrà comunicato quali sono le richieste ammesse a referendum. La Cassazione, che ha il compito di valutare la loro regolarità, secondo la legge, ha tempo fino al 15 agosto per comunicarlo. Fino a quando non vi sarà questa comunicazione la procedura per fissare la data non può partire”. Poi una battuta sulle polemiche di queste ultime settimane: “Mi sono apparse surreali, come se fossero sulla scia della caccia ai Pokemon. È necessario, invece, attenersi al merito delle questioni”.


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