L’attaccante clivense si accorge di un tentativo di stupro, si precipita per salvare la ragazza e riesce ad avere la meglio dopo una colluttazione con l’aggressore.
Riccardo Meggiorini ha fatto quello che dovrebbe fare chiunque si trovi nelle sue condizioni, ma purtroppo la storia recente ha insegnato che spesso non funziona così. La morte di Sara Di Pietrantonio dello scorso giugno, uccisa e bruciata a Roma dall’ex ragazzo senza che nessuno dei testimoni sia intervenuto o abbia chiamato le forze dell’ordine, è solo uno dei tanti casi che dimostrano come non sia un automatismo per chiunque aiutare chi ne ha bisogno. Per fortuna il giocatore del Chievo non è tra quelli che in certe circostanze si girano di spalle.
Eroe per caso
L’attaccante del Chievo – come riportato da Repubblica – non ci ha pensato su due volte quando è stato svegliato in piena notte (erano circa le 2.30) per le urla di una donna che arrivavano dalla strada sotto casa sua. Si è affacciato, ha visto la scena raccapricciante del fidanzato che la stava picchiando e strappando i vestiti, con intenzioni abbastanza facili da immaginare. Ha urlato alla compagna di chiamare i carabinieri e si è precipitato in strada, colpendo immediatamente l’aggressore con una spallata.
Ne è seguita una colluttazione, poi Meggiorini è riuscito a immobilizzare l’uomo in attesa delle forze dell’ordine. L’aggressore è stato portato immediatamente in caserma, di fronte alla ragazza che in lacrime ha ringraziato il suo salvatore. Che sia un giocatore di Serie A a lei interessa relativamente, probabilmente nemmeno lo saprà. Quello che conta è che sia stato lì. E che sia diventato il suo “eroe per caso”.
Leggi anche:
– Riccardo Meggiorini – Come essere campioni nello sport e nella vita
– Lei piangeva, sono corso ad aiutarla Me l’hanno insegnato all’oratorio
Commenti