tussi - MEMORIE 
 E OLOCAUSTO

Il Dovere di Ricordare

di Laura Tussi

 

Il valore creativo del ricordo per una “pedagogia della resistenza” nella differenza di genere.

12 giugno 2009 – Laura Tussi

Dalle riflessioni di Moni Ovadia, regista, attore e opinionista, esponente in Italia e cultore della tradizione ebraica Yddish, si evince che la forma di resistenza più straziante e lancinante concepibile dalla mente umana si rivela attraverso il mezzo sublime della “follia creativa”, della “creatività artistica”, in una sorta di “pedagogia della resistenza” finalizzata alla salvezza ed alla sopravvivenza della dignità umana contro la barbarie della violenza, dimostrando che il carnefice non potrà mai reprimere, mai “uccidere”, annientare la dimensione umana individuale, la singolarità personale, il suo spirito costruttivo, creativo, ricreativo, rigenerante, catartico anche attraverso l’esecuzione, la pratica, l’espletazione di ogni tipo di forma artistica: dalla musica, al teatro, dalla pittura, alla danza. La didattica della Storia ha preso ipotesi da quando è stata istituita, per volere del parlamento italiano, il 27 Gennaio 2000, la Giornata della Memoria, per cui si è presa l’abitudine di trattare questo tema anche nelle scuole…

Biografia:
Laura Tussi, docente, giornalista e ricercatrice, si occupa di tematiche sociopedagogiche, psicologiche e socioculturali. Ha conseguito la sua quinta laurea specialistica nel 2009 in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Collabora con diverse riviste di settore e telematiche come

In questo filmato, Moni Ovadia presenta l’ ultimo libro di Laura Tussi, dal titolo “Memorie e Olocausto”, edito da Aracne (Roma),in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Senago (Milano) 26 Aprile 2009
http://www.youtube.com/lauratussi

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 E OLOCAUSTO

SACRO
Tussi Laura

quaderno n. 32 della collana Parole delle Fedi.
editrice missionaria italiana

L’Autrice analizza il termine dal punto di vista storico, teologico e sociologico, il rapporto tra realtà e mito, la sacralità della natura, la persistenza del sacro e la percezione da parte dell’uomo.
La teologia impiega il termine “sacro” per indicare quella sfera di realtà visibile e invisibile tipica della divinità, in ambienti extraecclesiali si è soliti attribuire carattere sacrale a dati simboli e valori verso i quali si rivendica la riverenza del pubblico. Dal punto di vista sociologico il sacro si manifesta innanzitutto come opposizione al profano. Tuttavia si evince che la distinzione tra sacro e profano non riguarda i due concetti in sé quanto due modi diversi di porsi nel mondo. Due diverse situazioni esistenziali.