Brindisi, 26/05/2012 Ad una settimana dall’attentato all’Istituto Morvillo Falcone che ha portato alla morte di Melissa Bassi ed al grave ferimento di altre sei ragazze, migliaia di studenti sono scesi in Piazza a Brindisi.
Al grido di “Io Non ho paura” e con mani e visi invasi da mille colori, un enorme serpentone di ragazzi, ragazze, uomini e donne ha dimostrato che la violenza si combatte e si vince tutti insieme, affermando una cultura radicata di legalità e democrazia.
Oltre 5.000 persone si sono ritrovate alle ore 14.30 presso del “Morvillo-Falcone” rispondendo all’appello degli studenti dell’Istituto duramente colpito da mani ancora ignote, della Consulta provinciale di Brindisi e dell’UDS, promotrici della manifestazione assieme a Libera, Rete della Conoscenza, CGIL e ARCI.
Il lunghissimo corteo ha percorso viale P. Togliatti, viale Aldo Moro, Cavalcavia De Gasperi, Corso Roma e si è concluso in Piazza Vittoria, dove una rappresentanza di ragazzi e docenti è intervenuta sul palco appositamente allestito.
Tantissimi i pulmann provenienti dalla Provincia di Brindisi, dalle altre province pugliesi ed anche da fuori regione. Nutrite le rappresentanze di Roma e Napoli).
Hanno partecipato alla manifestazione numerose associazioni, sindacati, partiti e tantissimi singoli cittadini. Presente anche la comunità degli extracomunitari che vivono nella zona.
I ragazzi hanno voluto ricordare Melissa Bassi ad una settimana dalla morte, gridare che l’attentato, qualunque ne sia la matrice, non deve impaurire e che creatività, fantasia, cultura, solidarietà ed unità sono armi in grado di battere coloro che cercano di imporsi con la violenza.
Particolarmente applaudito l’intervento di Martina Carpani, della Consulta provinciale di Brindisi che, prendendo spunto da uno striscione presente sul palco (“Voi delle tv speculate, ora state zitti e ascoltate”) ha criticato duramente il ruolo dei mass media che “in questi giorni hanno speculato sul dolore”. “La notizia – ha continuato Martina – oggi non è il dolore, ma che noi ci siamo svegliati. Non vogliamo più stare in silenzio e non vogliamo avere paura. La soluzione è cambiare questa cultura della violenza che ha ucciso Melissa”.
La rappresentante degli studenti ha invitato a non dare visibilità ai mafiosi, nemmeno quando dicono di essere a disposizione per acciuffare il colpevole della morte di Melissa: “noi non vogliamo l’aiuto della Sacra corona unita perché respingiamo la loro cultura di violenza e di illegalità”.
Commenti