E i vigili ne hanno già schedati un migliaio

In città, specialmente al venerdì e al sabato, ci sarebbero oltre 1.300 writer in circolazione durante la notte. E per ripulire le loro scritte servirebbero circa cento milioni di euro.

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 TRE WRITER FERMATI DALLA SECURITY DI ATM

Milano, tre writer fermati dalla security di Atm. E i vigili ne hanno già schedati un migliaioGli uomini della security di Atm, l’azienda milanese dei trasporti pubblici, hanno fernato e consegnato alle forze dell’ordine tre writer. I tre – un italiano, uno svizzero e uno spagnolo – con il tipico corredo da graffitari (street wear, zainetti e macchine fotografiche) avevano saltato il tornello alla fermata di QT8. L’agente di stazione ha avvisato la sala operativa, che ha seguito i ragazzi attraverso le telecamere di sorveglianza a circuito chiuso, e contemporaneamente sono state allertate le forze dell’ordine. I tre erano scesi nel frattempo ad Amendola, dove si sono fermati sulla banchina per scattare foto ai treni che passavano e dove uomini della sicurezza in borghese li hanno seguiti fino a Cadorna, dove sono scesi e sono fermati con la scusa di controllare il biglietto. Sono stati quindi trattenuti fino all’arrivo della polizia giudiziaria, che dopo averli identificati li ha portati via.
Per contrastare il fenomeno dell’imbrattamento da tag, che a Milano secondo alcuni dati è in netto aumento, Palazzo Marino dispone peraltro di un gruppo specializzato di uomini della polizia locale che dispongono di un database in cui sono presenti quasi tutti i nomi dei writer attivi nel capoluogo. Il nucleo Antigraffiti della polizia locale ha identificato tantissimi writer della città, tanto da possedere un archivio con quasi 900 tag – le ‘firma’ lasciate sui graffiti – a cui corrisponde un soprannome, un nome e un cognome, spesso una residenza e altri dati.”Quasi tutti i maniaci della scritta hanno un punto debole: la visibilità – spiega il comandante del nucleo, Marco Luciani – Vogliono farsi vedere, devono pubblicizzare le loro bravate, e per farlo è necessario essere presenti sul web”. E il comandante dei vigili milanesi, Tullio Mastrangelo, aggiunge: “Anche grazie all’attenzione e allo stretto coordinamento della Procura della Repubblica, abbiamo di fatto realizzato un modello di contrasto davvero efficace e al quale si stanno interessando altre realtà metropolitane”.
A Milano, specialmente al venerdì e al sabato, da mezzanotte alle 5 del mattino ci sarebbero oltre 1.300 writers in circolazione. E per ripulire le loro scritte servirebbero circa 100 milioni di euro. I dati sono emersi da uno studio di una delle meglio informate associazioni che studiano la questione, l’Associazione nazionale antigraffiti, presente in 16 città d’Italia, secondo cui “dal 2012 si registra infatti un incremento di azioni del 15-20 per cento all’anno”. Le modalità registrerebbero “una decisa deriva vandalica: sempre più spesso la tecnica di scrittura prevede incisione, di vetri o superfici, scasso di infissi, scritte più grandi fatte a rullo, sostanze sempre più indelebili (e pericolose per chi le usa, come l’acido cloridrico o il catrame), con azioni sempre più eclatanti e rischiose e danni economici sempre più alti”.

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