di Emanuela Ientile
Ardore – Ametista, acquamarina, moachite, cianite. Sono alcune delle pietre, preziose e semi-preziose, che Milena Trapasso, giovane artista di Ardore, utilizza per le sue creazioni. Milena rappresenta la terza generazione di una famiglia di maestri orafi che le hanno tramandato l’antica arte della lavorazione dei metalli preziosi e delle gemme. “Mio padre è stato il mio maestro” racconta l’artista, “pensavo di fare il medico, ma poi ho capito che non era quella la professione che intendevo esercitare. Il mio vero desiderio era quello di creare”. Alcune creazioni di Milena Trapasso sono state donate ad importanti donne della politica italiana e presentate su riviste specializzate e su settimanali di moda come “Donna moderna” e “Marie Claire”. L’artista, ha recentemente presentato le sue creazioni, soprattutto collane e girocolli, presso la sala convegni della piscina coperta di Ardore Marina, durante una serata patrocinata dal Comune e condotta da Elvira Avagliano, fautrice di numerose iniziative artistico-culturali. La sfilata è stata preceduta da una interessantissima relazione di Maria Teresa Iannelli, funzionaria della Sovrintendenza Archeologica della Calabria, la quale ha spiegato il significato simbolico delle pietre dure indossate come amuleti sin dalle origini dell’uomo, le implicazioni politiche e religiose del mondo antico nei paesi del bacino del Mediterraneo, le proprietà terapeutiche e magiche attribuite alle gemme durante il Medioevo ed anche alcuni aneddoti di superstizione popolare. Giovani modelle hanno sfilato davanti ad un parterre composto da varie personalità del mondo istituzionale, della cultura e dell’arte, esibendo le variegate e raffinate creazioni di Milena Trapasso alla quale va il merito di aver proposto alla Locride una serata all’insegna non solo della moda e del gusto, ma di un’autentica cultura dell’oggetto indossato, senza dimenticare anche la solidarietà. La giovane artista, dotata di grande sensibilità umana e creativa, ha destinato parte dei proventi della serata al Centro d’accoglienza “Don Pino Puglisi” diretto da Suor Carolina Iavazzo.
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