potere - MINO 
 VIANELLO - ELENA CARAMAZZA

GENERE SPAZIO POTERE
VERSO UNA SOCIETA’ POSTMASCHILISTA
prefazione di Andrew Samuels

collana: Strumenti / Scenari
Giugno 2006, 208 pagine, brossura, formato: 14 x 21cm
14,00 Euro ISBN 8822053621

Perché il potere nella sfera pubblica è, ed è sempre stato, monopolio maschile, malgrado la sua gestione si sia rivelata sempre e dovunque fallimentare? È possibile prevedere un cambiamento? Contrapponendo  il prin-

cipio dell’empatia, come caratteristica del femminile, al principio della razionalità formale, tipico della psiche maschile, gli autori avanzano una teoria che impone una profonda revisione delle scienze sociali.

L’autore
Mino Vianello, già ordinario di Sociologia Economica alla «Sapienza», ha concentrato la sua attenzione negli ultimi trent’anni su quella che ritiene essere la maggiore trasformazione in corso a livello mondiale: l’emergere della donna come soggetto nella vita pubblica. Nel 1975 varò la prima ricerca su questo tema (Gender Discrimination, Sage, 1991), che fu poi ampliata negli anni con la collaborazione di colleghi di 27 paesi del mondo. Nel 2001 fu così pubblicata una parte di questa ricerca (Gendering Elites, Macmillan), che per la prima volta per le Scienze Sociali otteneva il riconoscimento (come finalista) del Premio Descartes della UE. Nel 2005 la ricerca è stata pubblicata nella sua interezza, di nuovo da Sage. Parallelamente al lavoro empirico, in collaborazione con Elena Caramazza (psicoanalista della scuola junghiana), ha sviluppato una serie di riflessioni sul potere. Questo libro, già pubblicato in sei lingue, ne è il documento. Per i nostri tipi, è in corso di pubblicazione, “La Spada di Fuoco”azione
Elena Caramazza (psicoanalista della scuola junghiana), ha sviluppato una serie di riflessioni sul potere. Questo libro, già pubblicato in sette lingue e adesso finalmente anche in italiano, ne è il documento.

L’opera
Che cos’è il potere nella sfera pubblica? Difficile non vederlo come una creazione dell’élite maschile, che trova il massimo piacere nel gestirlo e soprattutto nell’usurparlo.
Lentamente, grazie anche allo scambio continuo di idee con Elena Caramazza, l’autore si è convinto che il potere nella sfera pubblica sia la proiezione della psiche maschile come si è configurata nel corso dei millenni in conseguenza di un’evoluzione patologica conseguente a un trauma iniziale dovuto all’ignoranza dei meccanismi riproduttivi. La caccia e la guerra vengono così visti come meccanismi di compensazione, che hanno sviluppato nel maschio una mentalità strategica; quest’ultima trova la sua massima espressione nel razionalismo formale, in contrapposizione a una costruzione della realtà – fondata sull’ascolto, la cura, la partecipazione, tipiche del femminile – dovuta all’emarginazione che ha tenuto le donne in contatto con ciò che conta nella vita. Sulla base di questa dicotomia storica, e non biologica, gli autori cercano di enucleare una teoria della società fondata sulla contrapposizione tra mentalità strategica e mentalità ovulare, tra principio di razionalità e principio di empatia.

I lettori
Il libro si rivolge a quanti – studiosi, politici, operatori sociali ed economici – sono più esposti alle conseguenze derivanti dall’emarginazione femminile e dalle profonde trasformazioni in corso

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