(DIRE) Bologna, 13 nov – Sono oltre 300 (quasi una al giorno) le donne modenesi che ogni anno decidono di rinunciare al lavoro al rientro dalla maternita’. Questo accade perche’ anche nella provincia di Modena, che pure vanta un alto tasso di occupazione femminile (62,6%, contro una media nazionale del 45,2%), “e’ sempre piu’ difficile per le lavoratrici madri conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative e professionali”. A rilevarlo e’ la Cisl di Modena che al “conflitto” tra famiglia e lavoro dedica un convegno in programma domani all’auditorium Cisl. Presieduto dalla responsabile del coordinamento femminile della Cisl, Cristina Boschini, e introdotto da Pasquale Coscia, componente della segreteria provinciale della Cisl, il convegno annuncia la presenza di vari ospiti. Intervengono, infatti, Luigi Campiglio, professore ordinario di Politica economica all’Universita’ Cattolica di Milano, il responsabile risorse umane del gruppo ceramico Atlas Concorde di Spezzano Gilberto Rabitti, il direttore del centro diocesano di consulenza per la famiglia don Enrico Solmi, il presidente della Provincia Emilio Sabattini e l’assessore alle Politiche giovanili, tempi e orari della citta’ Elisa Romagnoli. Conclude la responsabile nazionale del coordinamento femminile della Cisl, Annamaria Parente.
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