(ANSA) – ROMA, 6 OTT – ”Quando ho iniziato a lavorare nel mondo della ricerca ero davvero sola, ero l’unica donna… Tanto che le moltissime conferenze cui ho partecipato in America erano sempre aperte con il saluto ‘lady and gentlemen’… ”. Sorride il premio Nobel Rita Levi Montalcini ricordando gli inizi della sua carriera scientifica.Da allora, pero’, tanto e’ cambiato ed oggi il mondo della scienza conta un numero sempre maggiore di ricercatrici, anche se il problema, rileva il Nobel, resta quello della visibilita’: ”Oggi ci sono tantissime donne scienziato – ha sottolineato la Montalcini a margine del secondo congresso internazionale sul cervello umano organizzato dall’Irccs Fondazione Santa Lucia – ma il problema e’ che, spesso, non sono abbastanza valutate e valorizzate”. Dalla scienziata premio Nobel arriva un invito a non desistere: ”La donna nella carriera scientifica e’ al proprio posto – ha detto – e alle ricercatrici che hanno intrapreso questa strada, dico di resistere ed andare avanti”.Una lunga carriera quella della Montalcini, che oggi ha aperto i lavori congressuali, nella quale un posto importante hanno avuto gli affetti familiari. Un posto importante ma ”non determinante”, tiene pero’ a sottolineare ricordando il proprio percorso. Il ruolo della famiglia nella crescita personale scientifica? ”La famiglia – ha affermato – non ha influito se non con l’affetto e la cultura, che in casa sono sempre stati molto forti; tuttavia la mia famiglia – ha concluso Montalcini – non ha influito in altro modo sul ruolo che ho poi svolto”.
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