«Vogliamo vedere Timoshenko»
i due primi ministri al governo ucraino: più diritti per entrare in Europa
KIEV – «Vogliamo incontrare la Timoshenko», affinché si «rafforzi lo stato di diritto» in Ucraina. Mario Monti e Mariano Rajoy, prima di varcare l’ingresso dellatribuna d’onore dello stadio di Kiev per assistere all’incontro delle rispettivi nazionali di calcio, prendono carta e penna e scrivono al presidente della repubblica Ucraina Ianukovich nel quale chiedono con forza una soluzione positiva dei casi giudiziari che da mesi tengono in prigione l’ex primo ministro Yulia Timoshenko. «Ho colto l’occasione per dire al presidente ucraino quanto l’Italia e l’Europa tengano al progresso nel campo dei diritti umani», spiegherà più tardi, a fine partita, Monti. «Non c’era ragione nel non venire a Kiev. È stata l’occasione per richiamare l’Ucraina a doveri di civiltà».
Nella lettera – che sarà materialmente consegnara oggi dagli ambasciatori di Roma e Madrid – il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro spagnolo, ringraziano il popolo ucraino per la calorosa accoglienza riservata alle squadre nazionali di calcio ed ai tifosi spagnoli e italiani che sono venuti per seguire i campionati europei di calcio. Congratulazioni dovute a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione di questo grande evento sportivo che comunque non può far passare in secondo piano la serie di accuse e di processi, che per molti hanno un sapore prettamente politico che costringe ormai da mesi alla prigione il leader dell’opposizione ed ex primo ministro.
Monti e Rajoy, che hanno assistito alla finale dalla tribuna d’onore, si dicono molto lieti di essere venuti a Kiev per assistere alla finale di un campionato, che ha riunito tutti i Paesi d’Europa. Allo stesso tempo intendono cogliere l’occasione per sostenere le aspirazioni europee dell’Ucraina. Aspirazioni che indubbiamente hanno subito una battuta d’arresto per la sequela di accuse e processi che hanno riguardato l’ex primo ministro Timoshenko e di altri membri del precedente Governo.
La lettera di Monti e di Rajoy ha l’indubbio merito di rilanciare il caso all’attenzione da tempo della comunità internazionale che sin dall’inizio si era divisa sulla presenza dei leader alle partite dell’Europeo. Spagna e Italia chiedono al presidente ucraino di permettere presto la visita in carcere ai rispettivi ambasciatori. Un gesto di trasparenza e «un rafforzamento dello stato di diritto e dei valori democratici che dovrebbero unire i popoli d’Europa». I due premier ribadiscono tra l’altro la fiducia nel fatto che i popoli dell’Ucraina e degli altri Paesi europei possano vivere un futuro comune.
Dopo la decisione dei due primi ministri italiano e spagnolo di assistere alla partita, seppur limitando al massimo la presenza a Kiev e la delegazione al seguito, erano stati in molti in Italia a sollecitare un segnale forte, visto che sinora a poco sono valse le pressioni internazionali. La decisione di assistere alla partita di Monti era stata salutata ieri con soddisfazione dallo stesso presidente Ianukovich il cui governo si era detto soddisfatto della capacità di Monti e Rajoy di «separare la politica dallo sport». Con la lettera di ieri lo sport è tornato ancora una volta ad essere invece il volano di conoscenza di situazioni, come la detenzione della Timoshenko, troppo a lungo taciute e sottovalutate dall’opinione pubblica. Un sollecitazione in tal senso era stata fatta anche dal Pdl con l’eurodeputata Ronzulli e ieri lo stesso Pdl, con Capezzone, plaude all’iniziativa che il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini sottoscrive sottolineando che «Spagna e Italia competono sul campo, ma sono unite nella richiesta del rispetto dei diritti umani». (Marco Conti 2-07-12)
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