Roma, 03 NOV (Velino) – Nel 1955 Levi-Strauss pubblico’ “Tristi Tropici”, la sua opera piu’ celebre: un diario di viaggio nel quale appunto’ impressioni e considerazioni sul mondo primitivo amazzonico conosciuto durante la sua permanenza in Brasile negli anni Trenta. Del 1962 e’ invece “Pense’e Sauvage”, ritenuto dagli studiosi il suo lavoro piu’ importante, nel quale delinea la teoria della cultura della mente quella del cambiamento sociale. Il volume scateno’ un accesso dibattito tra Levi-Strauss e Jean-Paul Sartre intorno la natura della liberta’ umana. Oramai popolare, Levi-Strauss comincio’ a dedicarsi ai quattro volumi di studi dal titolo “Mythologiques” nei quali passava in rassegna tutte le variazioni dei gruppi del Nord America e del Circolo Artico esaminando, con metodologia rigorosamente strutturalista, le relazioni di parentela tra i vari elementi. L’ultimo volume di Mythologiques viene pubblicato nel 1971. Numerosi i riconoscimenti e le lauree ad honorem ricevute dalle universita’ piu’ prestigiose del mondo: Oxford, Yale, Harvard e Columbia.

CLAUDE LEVI-STRAUSS, TEORICO DELLO STRUTTURALISMO

Roma, 3 nov. – (Adnkronos) – Claude Le’vi-Strauss, antropologo, psicologo e filosofo francese, massimo teorico dello strutturalismo, e’ morto nella notte di sabato. Nato a Bruxelles nel 1908, Levi-Strauss avrebbe compiuto 101 anni il 28 novembre. Compie i suoi studi a Parigi dove completa la sua formazione laureandosi in filosofia nel 1931. Non soddisfatto dell’ambiente filosofico che lo circonda, dirige il suo interesse verso le scienze umane, in particolare l’antropologia e la sociologia. Le’vi-Strauss e’ stato colui che, con la sua utilizzazione del modello della linguistica strutturale nelle indagini sulle strutture della parentela e sui miti, e con le sue teorie generali sul concetto di struttura, ha contribuito alla formulazione e alla diffusione di quello che e’ stato chiamato ‘strutturalismo’. Nel 1935 si trasferisce a San Paolo per insegnare sociologia all’universita’ e per delle ricerche sulle popolazioni indigene del Mato Grosso e dell’Amazzonia. Nel 1939 torna in Francia, ma si rifugia poi negli Stati Uniti, dove insegna a New York, entra in contatto con l’antropologia americana e stringe amicizia con il linguista russo Roman Jakobson. Rientra in Francia nel 1947, nel 1950 insegna all’Ecole Pratique des Hautes Etudes e dal 1954 Antropologia sociale al Colle’ge de France; nel 1973 viene eletto accademico di Francia. Tra le sue opere principali: ‘Le strutture elementari della parentela’ (1949), ‘Tristi tropici’ (1955), ‘Antropologia strutturale’ (1958), ‘Il totemismo oggi’ (1962), ‘Il pensiero selvaggio’ (1962, dedicato a Merleau-Ponty), ‘Mitologiche’ (1964-1971), ‘Antropologia strutturale due’ (1973) e ‘Lo sguardo da lontano’ (1983).

ANTROPOLOGI: LEVI-STRAUSS, PADRE STRUTTURALISMO TRA MITO, RAZZA E SOCIETA’

(Adnkronos) – L’obiettivo di questa opera e’ di individuare la logica sottostante a tutti i sistemi di parentela al di la’ della loro varieta’, ossia la struttura invariante rispetto a cui essi sono tutti trasformazioni. Alla base di tutti i sistemi matrimoniali e’, secondo Le’vi-Strauss, la proibizione dell’ incesto, la quale impedisce l’endogamia: l’uso di una donna, vietato all’ interno del gruppo parentale, diventa disponibile ad altri. Grazie alla proibizione dell’incesto e’ reso allora possibile lo scambio di un bene pregiato, le donne, tra gruppi sociali e quindi lo stabilimento di forme di reciprocita’ e di solidarieta’ che garantiscono la sopravvivenza del gruppo. Sono queste le relazioni invarianti necessarie in ogni societa’, alla luce delle quali diventa possibile studiare le varie forme che assumono le relazioni di parentela, individuando due categorie essenziali di sistemi matrimoniali, quello a scambio limitato, tra cugini, di tipo prescrittivo, e quello a scambio generalizzato, di tipo preferenziale. L’antropologia, alla pari della geologia, della psicanalisi, del marxismo e soprattutto della linguistica, diventa in tale modo, nell’elaborazione di Claude Levi-Strauss, scienza capace di cogliere le strutture profonde, universali, a-temporali e necessarie, al di la’ della superficie degli eventi, che e’ sempre ingannevole, e al di la’ dell’apparente arbitrarieta’ degli elementi che costituiscono ogni societa’. 03-NOV-09

LEVI-STRAUSS: MORTO IL PADRE DELL’ANTROPOLOGIA MODERNA

(ANSA) – ROMA, 3 NOV – ”Nulla, allo stato attuale della ricerca, permette di affermare la superiorita’ o l’inferiorita’ di una razza rispetto all’altra”: questa citazione e’ rappresentativa di cio’ che e’ stato l’uomo e lo scienziato sociale Claude Levi-Strauss, morto nella notte di sabato, e in assoluto uno dei piu’ grandi antropologi contemporanei la cui vita e’ stata dedicata a far capire che la cultura non e’ solo la produzione artistica di un popolo ma e’ il complesso delle peculiarita’ del popolo stesso. L’opera di Levi-Strauss e la sua antropologia strutturale (di cui e’ uno dei padri fondatori) sono anche per questa ragione universali, nel senso che non permettono piu’ graduatorie tra una cultura e un’altra. I suoi studi, la sua scrittura, vanno oltre l’ambito scientifico e si possono ricondurre anche a quello politico e letterario. Nato a Bruxelles il 28 novembre 1908. Compie i suoi studi a Parigi. Nel 1935 si trasferisce a San Paolo e dopo un breve ritorno in Francia, si rifugia negli Stati Uniti. Tornato in Francia, nel 2008 viene festeggiato ufficialmente per i suoi 100 anni. Scienziato sociale, intellettuale ma anche filosofo politico per la capacita’ di opporre negli anni settanta una lettura analitica della societa’ a quella ideologica di stampo marxista. Pensiero Selvaggio e Il Cotto e il Crudo sono altri due titoli della lunga produzione dello scienziato onorato, anche, della Grand-croix de la Legion d’honneur. 1948, La vie familiale et sociale des Indiens Nambikwara, Parigi, Societe’ des americanistes, (La vita sociale e familiare degli indiani Nambikwara, Torino, Einaudi, 1970). Tra le sue opere piu’ importanti: Le Strutture elementari della parentela ; Tristi tropici, Le origini delle buone maniere a tavola, L’uomo nudo.

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