NAPOLI, 3 febbraio 2006. Nella storica cornice del Teatro Trianon, nel cuore del centro storico, è stata presentata oggi la Task force Africana sui media per prevenire le mutilazioni dei genitali femminili. Sono 8 organizzazioni africane – AMSOPT in Mali, Tostan in Senegal, BAFROW in Gambia, Voix de femmes in Burkina Faso, BBSAWS in Sudan, ECWR in Egitto, TAMWA in Tanzania e AMWIK in Kenya – coordinate da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, pronte a lanciare la loro offensiva per coinvolgere più attivamente i media – stampa, radio e televisione – nella campagna “Stop FGM/C” per la prevenzione e l’abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili.
La Task force si trova nel capoluogo campano per finalizzare il principale strumento del proprio lavoro, il portale web www.stopfgmc.org elaborato dalla società napoletana Agorà Med, dal 2002 al fianco di AIDOS in progetti per la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili, “con un impegno che va al di là della semplice prestazione professionale”, ha affermato Fernando Giacco, alla guida dell’azienda “e vuole essere un contributo concreto all’abbandono della pratica nel volgere di una generazione”. Si tratta di uno strumento altamente partecipativo e adattato alle condizioni di connessione dei paesi africani, che metterà a disposizione di giornalisti, policy makers, esperti di organizzazioni e istituzioni nazionali e locali, studenti e insegnanti ecc. articoli, comunicati stampa, reportage, schede di approfondimento, fotografie, materiali bibliografici, una rassegna stampa internazionale, una newsletter e un giornale radio mensile prodotto dai “corrispondenti” dei nove paesi e pronto per essere ritrasmesso dalle radio locali.
Il progetto, finanziato dal Ministero degli Affari esteri attraverso UNICEF, si basa sull’esperienza accumulata nel corso della prima campagna “Stop FGM” (2002/04) che ha dimostrato “quale ruolo i media ricoprano ormai in Africa nel stimolare l’adozione di nuovi comportamenti, quali appunto l’abbandono di pratiche tradizionali percepite fino a poco tempo fa come immutabili”, come ha ricordato la responsabile della comunicazione di AIDOS, Cristiana Scoppa.
E se “in Sudan lavorare con i giornalisti sarà una sfida importante che dobbiamo assolutamente raccogliere”, come ha sottolineato Eglal Yassin di BBSAWS, per Raziah Mwawanga “in Tanzania grazie alla nostra pressione sui media le mutilazioni dei genitali femminili sono ormai diventate un problema nazionale e non più un fenomeno ristretto ai soli gruppo praticanti”. Hanata Abou, del Mali, ha messo in evidenza i grandi benefici attesi dalla circolazione delle informazioni “dai e sui diversi paesi africani, un supporto necessario perché attraverso i media potremo mostrare ai nostri politici che non vogliono adottare una legge contro le mutilazioni dei genitali femminili, che questo è invece stato fatto in altri paesi africani e sta funzionando”.
In Italia la nuova legge è entrata in vigore proprio ieri, come ha ricordato l’Assessora agli Affari sociali e ai problemi dell’immigrazione della Regione Campania Rosa D’Amelio, confermando il proprio impegno “al fianco della campagna, anche attraverso iniziative pianificate quali la prossima edizione della ‘Città delle donne’, proprio perché Napoli e la Campania hanno una delle più alte concentrazioni di migranti africani, tra l’altro con una presenza femminile pari al 50 per cento”.
AIDOS Ufficio Stampa
Laura Azara
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