Dopo l’abbandono di Boston e Amburgo la governatrice Yuriko Koike è in allarme per i costi quadruplicati in previsione di Tokyo 2020
A quanto pare non solo Roma, Boston, e Amburgo sono rinunciatarie per le olimpiadi 2024. Giunge in questi giorni notizia che anche per Tokyo 2020 ci sono problemi. La capitale nipponica ha già ricevuto in assegnazione ufficiale le prossime Olimpiadi, ma ora chiede un taglio drastico delle spese per evitare di “uscire fuori di strada” (i costi sono quadruplicati). Mettiamoci pure che i problemi della Grecia sono nati subito dopo il debito contratto per organizzare i giochi olimpici del 2004, e che lo stesso Brasile è riuscito a fatica a completare l’organizzazione del 2016; insomma… c’è da chiedersi quanto siano ancora compatibili con i tempi d’oggi queste faraoniche manifestazioni sportive. (w.m.)
Tokyo 2020, allarme della governatrice: “Costi quadruplicati, così non ce la facciamo”
Yuriko Koike illustra chiaramente la situazione:
“Se non tagliamo drasticamente le spese nei prossimi anni rischiamo di uscire di strada”
di Enrico Sisti
(ap) ROMA – Eletta il 31 luglio, self-made woman alla Margaret Thatcher in un paese in cui soltanto il 9,3% dei parlamentari è donna, la nuova governatrice di Tokyo Yuriko Koike dice chiaramente che per lei è un onore avere un incubo: i Giochi del 2020: “Se non tagliamo drasticamente le spese nei prossimi due anni rischiamo di uscire di strada”. Anche loro. Persino loro. La cifra stabilita, in prospettiva, al momento dell’assegnazione rischia di quadruplicarsi: “Possiamo sforare il tetto dei 30 miliardi di dollari”. In origine sarebbero dovuti essere 7 miliardi e 300 mila dollari. Una bella differenza. Il suo staff ha vivisezionato la temuta emorragia, a cominciare dalla costruzione dello Stadio Olimpico, costellata di problemi. Il progetto ultimo dell’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid è lievitato sino ai due miliardi e mezzo di dollari, il doppio delle previsioni originali. E così il governo giapponese ha bloccato i lavori approvando uno stadio completamente diverso e molto meno oneroso, un miliardo e mezzo di dollari. Si comincerà a lavorare a dicembre e, salvo imprevisti, lo stadio dovrebbe essere pronto per novembre del 2019.
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