di Letizia Lanza

Funestata purtroppo da piogge battenti –veri fiumi d’acqua– ma comunque circondata dall’incantevole cornice salernitana e, non ultimo, sostenuta da un’organizzazione eccellente, si è svolta presso il Centro Espositivo Ariston di Paestum (15-18 novembre 2007) la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, giunta quest’anno alla decima edizione: un decennio di fattivo impegno –con profusione di ingenti risorse– destinato a promuovere siti e mete archeologiche le più varie, con il precipuo intento di creare o potenziare integrazione e sereno scambio tra differenti culture.
L’importante manifestazione, affollatissima, si è articolata in numerose sezioni ed eventi (contornati da interessanti escursioni e significativi momenti conviviali): Archeo-film, -incontri, -lavoro, -toons, -virtual; Laboratori di archeologia sperimentale; Premio Paestum Archeologia; Convegno Nazionale dei Consoli T.C.I.; Consiglio Nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia; Workshop con i buyers esteri.
Il salone espositivo, forte di un’area di 16.000 mq, ha accolto una congerie di stand (sala Zeus: Associazioni – tra cui i Gruppi Archeologici Nazionali – ed Editoria; s. Poseidonia: Europa dell’Est, Mediterraneo, Libia; s. Hera Argiva: Ministero per i Beni e le Attività Culturali; s. Velia: Regione Sardegna; s. Athena: Campania > artecard, Organizzazioni di Categoria, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Patto dell’Agro, Espositori della Campania; s. Paestum: America, Asia Centrale, Europa, Regioni Italiane). Di notevole impatto visivo l’area, di ampie dimensioni, destinata alla Libia, paese ospite di quest’anno, e, sempre nella sala Poseidonia, lo stand turco (organizzato da Giuseppina Monda – Ufficio Cultura e informazioni dell’Ambasciata di Turchia) con la presenza di due ospiti illustri: la Missione Archeologica Italiana a Iasos di Caria (con la relativa Associazione) e l’italo-turca Associazione Palatina-Istanbul. Agenzia di Territorio Unesco. A utilmente ornare lo spazio dello stand, oltre alle suggestive immagini della Turchia anche, nell’ordine: un poster illustrante le Missioni di scavo, disseminate un po’ ovunque, in buon numero dirette da archeologi italiani – ad esempio: Elaiussa Sabaste (E. Equini Schneider), Hierapolis (F. D’Andria), Temnos d’Eolide (G. Ragone), Tyana (G. Rosada), Nigde (L. D’Alfonso), Malatya (M. Frangipane), Tilmen (N. Marchetti), Yassihüyük, nella provincia di Yozgat (F.M. Fales – S. de Martino – S. Ponchia), Iasos di Caria (F. Berti); altri tre poster della Associazione iasia (presieduta dalla medesima studiosa, Direttora del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara); altri ancora della Palatina-Istanbul Association, presieduta da Eugenia M. Bolognesi Recchi Franceschini.
Clou culturale della Borsa le molte Conferenze e Tavole rotonde, ospitate in altre sale dell’enorme Centro (Saturno, Diana, Mercurio, Giove, Apollo), cui hanno partecipato personalità politiche e accademiche di rilievo: rappresentanti delle Organizzazioni Governative e delle Istituzioni, Soprintendenti, archeologi, Direttori di Musei, docenti universitari, specialisti di settore, giornalisti – interessati tutti all’approfondimento delle tematiche legate alla conservazione, valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale.
La Conferenza di apertura si è tenuta il 15 novembre (h. 12.00) in sala Saturno, alla presenza di un nutrito pubblico e con largo impiego dei media. Coordinata da Cino Castaldo (Dirigente Turismo e Cultura Provincia di Salerno) ha potuto contare sul fitto avvicendarsi di autorità e personaggi di prestigio italiani e stranieri.
Nel pomeriggio della medesima giornata, parallelamente agli altri eventi, si è svolta in sala Apollo la Tavola rotonda Siti del patrimonio mondiale nel Mediterraneo: gestione e sviluppo in Turchia per il vivace coordinamento di Bolognesi, che ha altresì aperto i lavori. La sua dettagliata e coinvolgente comunicazione bilingue sulla Missione Parco Storico Urbano di Sultanahmet di Istanbul (e sul progetto di restauro e riutilizzo di Villa Tarabya, di proprietà dello Stato italiano, da lungo tempo in abbandono) è stata subito dopo ripresa – e ulteriormente specificata, con la individuazione di un doppio possibile percorso di visita relativo al Boukoleon – da Anna Conticello, Responsabile Ufficio per la Comunicazione – Ufficio di Direzione – Direzione Generale Innovazione Tecnologica e Promozione del MiBAC.
Ha preso poi la parola l’architetta Muge Bahçeci, della Direzione Generale del Ministero della Cultura e del Turismo turco, evidenziando l’opportunità e la fertilità dei rapporti tra il suo Paese e l’Italia; quindi c’è stato il rapido ma stimolante intervento di due esperti del “Progetto Ercolano”.
In chiusura Fede Berti, avvalendosi pure di un ricco repertorio di immagini, ha illustrato le caratteristiche salienti del longevo sito cario, al cui ricupero e pubblicazione dedica un immutabile entusiasmo da oltre vent’anni. Con l’invidiabile competenza e il nitido quanto serrato eloquio che la contraddistingue, la studiosa ha ripercorso adeguatamente le molte fasi – e le principali evidenze archeologiche: l’agora, il bouleuterion e il santuario di Artemis Astias, il santuario di Zeus Megistos e gli altri edifici presso la porta orientale, il teatro e i quartieri residenziali, le costruzioni dell’acropoli, la “Villa dei Mosaici”, la cinta muraria, la torre del porto, le tombe e il mausoleo romano (Balik Pazari) con l’Antiquarium, oltre a statue e statuette (tra cui un piccolo topo fittile), rilievi, vasi, monete, oggetti e iscrizioni varie – di Iasos. La quale, posta su un promontorio all’interno del profondo golfo di Mandalya, sulla costa prospiciente le isole settentrionali del Dodecaneso, grazie anche alla felice collocazione della regione di appartenenza è stata fin dalle remote origini –come ha ricordato Berti– teatro di incontri e di scambi molteplici, che hanno consentito il prodursi di una stratificazione culturale tra le più interessanti del bacino del Mediterraneo, giunta al suo apice con i regni di Ecatomno, Mausolo e successori.
Il giorno seguente, venerdì 16, tematiche analoghe sono state oggetto di una lunga intervista da parte di Chiara Longo Bifano – Responsabile per la Comunicazione di «Repubblica Viaggi-L’Espresso» –e di Marco Merola – Corrispondente da Napoli della rivista newyorkese «Archaeology»– interessati entrambi alla possibilità di propagandare, per il tramite delle riviste a cui afferiscono, viaggi di turismo culturale in Turchia.

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