Roma, 1 giugno 2004

Cari amici,
vi invio il resoconto della conferenza stampa che abbiamo tenuto stamane a Roma presso la sala stampa della Camera dei deputati, in cui abbiamo denunciato il riemergere del malcostume politico-affaristico che ci ha riportato indietro di dodici anni.
Antonio Di Pietro

Resoconto Ansa:

(ANSA) – ROMA, 1 GIU – Achille Occhetto e Antonio Di Pietro lanciano un allarme: troppi politici e candidati negli enti locali sono inclini ad ”azioni politico-affaristiche”. I due leader della omonima lista hanno tenuto stamani una conferenza stampa per denunciare il rischio di una ”estensione a macchia d’olio della corruzione politica”. La lista Di Pietro-Occhetto ha raccolto una serie di dati e informazioni in tutta Italia, i cui risultati evidenziano un ”elevato tasso di illegalita”’. Il primato spetterebbe alla regione Calabria, dove con un consiglio regionale che avrebbe proceduto all’assunzione di moltissimi portaborse grazie alla costituzione di 21 gruppi consiliari su un numero di 43 consiglieri. Il fondatore del Pds ha spiegato che l’iniziativa non è solo rivolta a moralizzare la vita politica del nostro paese, ma anche a rispondere a quanti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, hanno lanciato una campagna per l’eliminazione dei piccoli partiti. ”L’invito a entrambi – ha detto Occhetto – e’ a non scherzare con il fuoco, anche perche’ ci muoveremo per essere il polo decisivo della grande coalizione ulivista, ma non vogliamo essere in cattiva compagnia”. E’ stato lo stesso Occhetto a sottolineare come nei dossier consegnati ai giornalisti compaia una ”sequela impressionante di uomini dello Sdi inquisiti e candidati, proprio di quello Sdi che si e’ battuto per impedire il nostro ingresso nella Lista Unitaria”. Antonio Di Pietro ha fatto notare che ”sono passati 12 anni dalla scoperta del tumore di Tangentopoli, ma nessuno si e’ impegnato a curare questo male”. Di Pietro ha quindi ricordato come nell’ ottobre 2003 il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, avesse lanciato un appello per la moralizzazione della politica. ”Invito il presidente della Camera – ha detto l’ex pm di Mani pulite – a vedere chi sono i candidati del suo partito, l’Udc. Trovera’ parecchi inquisiti e anche persone già condannate”.
Per Di Pietro, il rischio di una recrudescenza di tangentopoli preoccupa in primo luogo gli industriali, come ha dimostrato Montezemolo nel suo discorso di insediamento alla Confindustria. In sintesi, per Di Pietro, circolano nel mondo politico ”moltissimi personaggi che hanno già dato nella prima Repubblica, anzi hanno già preso”. Per la lista Di Pietro-Occhetto, è dunque necessario approvare una norma che impedisca qualsiasi candidatura a chi è già stato condannato. Nel dibattito e’ intervenuto anche Elio Veltri, che ha citato i risultati di una indagine pervenuta al ministro dell’Economia Tremonti e relativa alle prime 274 aziende nazionali. Secondo dati della Guardia di finanza il 98,40% di esse evaderebbe in qualche modo il fisco. Anche questo, per Veltri, è un sintomo della crescente corruzione politica. Per Antonello Falomi, infine, e’ evidente che ”mani pulite ha ancora le mani legate”. Il senatore e portavoce della lista ha citato come esempio di malcostume la decisione presa dal presidente della Regione Lazio Francesco Storace ”di stanziare quattro milioni di euro per far conoscere ai romani l’operato della Giunta regionale. Ma in realtà – ha concluso Falomi – è una voce che andrebbe imputata nelle spese per campagna elettorale”.

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