Parallelismi funzionali all’analisi logica
di Paola Botta Beltramo
“Crisi è la parola che accompagna il cammino del pianeta da mesi: prima la crisi alimentare ed energetica, poi la crisi finanziaria e infine la crisi economica. Come sfondo la crisi climatica (Luca Colombo – Fondazione diritti genetici: gli OGM a cavallo della crisi alimentare)
Il giornale “La Stampa” del 24 gennaio 2010 pubblica un articolo, dal titolo “Tutto merito di Pietro Micca”, in cui si evidenzia che il gesto eroico del biellese, nato e vissuto ad Andorno, fu decisivo nella soluzione dell’assedio francese di Torino nel 1706. Il suo gesto, scrive il giornalista, consentì all’artiglieria piemontese di sopravvivere e di approfondire poi le ricerche di fisica , chimica, architettura e ingegneria trasformando Torino in un centro di ricerca assai utile per lo sviluppo del settore industriale. “E oggi possiamo ben dire che fu per merito di Pietro Micca e dei suoi colleghi artiglieri, se Torino divenne il centro scientifico e tecnologico più importante d’Italia e la sede della più rinomata industria metalmeccanica italiana”. L’articolo riporta anche la fotografia del quadro dipinto nel 1858 dal pittore Andrea Gastaldi che ritrae il biellese davanti alla porta aperta del deposito di dinamite. Sopra la porta è raffigurato il numero 6, numero che richiama alla memoria un altro grande biellese: lo scienziato Amedeo Avogadro. Il cosiddetto numero di Avogadro è appunto il 6, ovvero il numero delle particelle (atomi) da lui scoperte in una molecola. Grazie ad Avogadro la ricerca scientifica ebbe un ulteriore impulso. Ora le scoperte scientifiche e tecnologiche sono enormemente cambiate ma, come allora, le principali innovazioni derivano ancora dalle ricerche militari. Oggi però il “nemico” è molto diverso. Per difendersi dagli incursori non si usano più barricate o dinamite ma bombe atomiche, testate nucleari, armi biologiche, batteriologiche, manipolazioni climatiche, genetiche, ricerche psichiche, ecc. Difficile individuare la Nazione egemone, se di Nazione si tratta.
Il nemico , vero o presunto, è sempre più invisibile, quasi un’astrazione chiamata globalizzazione. Un bisettimanale biellese di qualche tempo fa dedicò un articolo alla crisi creata dalla globalizzazione, dal titolo “Ventimila cavalli da traino biellesi che rischiano l’estinzione. Se le scoperte scientifiche dei tempi di Pietro Micca e Amedeo Avogadro dettero un impulso a tutte le industrie, le scoperte scientifiche dei tempi attuali sembrano invece creare il contrario, salvo che per l’industria della sofferenza (ribadiamo la notizia, pubblicata da un giornale locale, che ci sono quattromila biellesi in cura psichiatrica). Nell’articolo precedente (pubblicato sul n. 1/2010) è evidenziato che il giornale “La Stampa” del 17 gennaio scorso informava che il 28 gennaio si sarebbe svolto un confronto fra Stato e Regioni Italiane per discutere le linee guida per la coesistenza tra colture tradizionali e geneticamente modificate, nonostante 18 amministrazioni regionali fossero contrarie. Pochi giorni dopo i quotidiani comunicavano che tale incontro è stato annullato perché alcuni assessori regionali, prima d’accordo, hanno cambiato opinione sul via libera alla sperimentazione così come hanno manifestato la loro disapprovazione numerose associazioni ambientaliste, ecologiche, biologiche ecc. e anche tanti singoli cittadini.
Il Ministro dell’agricoltura italiano, dichiaratamente contrario agli OGM, ha anche invitato i cittadini italiani a scrivere un loro parere su questo argomento al suo indirizzo di posta elettronica . Numerose associazioni divulgano notizie circa la possibilità di indire a tale proposito un referendum nazionale . Quest’anno è stato proclamato “L’anno della biodiversità”. In tutto il mondo si discuterà di un programma che è stato iniziato fin dal 1993 dalle Nazioni Unite. La biodiversità della Natura è stata compromessa da numerosi fattori: inquinamento, deforestazione, monocolture, residui tossici delle guerre. Una trasmissione televisiva del 28 gennaio 2010 ha dichiarato che esistono vasti territori compromessi dai residui bellici: mine antiuomo, scorie radioattive ecc. Negli ultimi anni si è verificata una strage di api in tutto il pianeta. Molte aziende di apicoltura ( anche numerose piemontesi) si sono ritrovate in situazione fallimentare. Si è riscontrato che, forse, la causa era dovuta ad un pesticida usato in agricoltura. E’ risaputo che le api favoriscono la biodiversità e che quindi la loro riduzione o estinzione comprometterebbe gravemente la Natura tutta. Altra causa attuale sono i cambiamenti climatici che sono, si dice, conseguenza delle situazioni prima elencate.
Il teosofo-antropologo Bernardino del Boca collaborò, dal 1969 al 1978, ad una rivista per soli medici dal titolo “In tema di…..”. Dal suo articolo “Gli Dei dell’aria” pubblicato dalla rivista nel novembre 1971: “L’uomo moderno ha ormai portato ad un livello di autentica scientificità lo studio della meteorologia raggiungendo il sogno secolare della possibilità di previsione e, per quanto lasciano presagire le ricerche più recenti, l’altrettanto secolare desiderio di influire sul clima, determinando a proprio gradimento pioggia e sole. Il futuro operatore che dall’aereo meteorologico provocherà con opportuni metodi la caduta di pioggia non farà che realizzare un mito della magia primitiva”. Sono trascorsi alcuni decenni e coloro che in questi ultimi anni hanno osato diffondere notizie simili sono stati tacciati di becero complottismo salvo poi leggere confermate tali notizie in quel recente articolo pubblicato dal giornale “Il Sole24ore”. E’ evidente che la scienza in sé non è né bene né male: dipende dall’ applicazione delle conoscenze scientifiche e quindi dalla visione dell’unità della Vita e conseguente responsabilità e consapevolezza. E’ altrettanto evidente che sorgono a volte perplessità o malumori allorché si verificano cambiamenti climatici devastanti o quando gli stessi governanti dichiarano che vengono effettuate immissioni di prodotti ,comunque inquinanti , per evitare la precipitazione di neve al solo scopo di risparmiare i costi di pulizia delle strade (vedi dichiarazione del sindaco di Mosca riportata nel n. 1/2010)
“Oggi con la manipolazione genetica intere aree geografiche rischiano di perdere la propria biodiversità a favore di un’industria che, modificando un segmento di DNA, ottiene tutti i diritti. Negli OGM si combina il DNA di specie spesso diverse e talvolta molto lontane nell’evoluzione e nell’ambiente di vita (es.: batteri e mais) con impossibilità di prevedere esattamente i risultati della manipolazione. Ad appena quattro anni dalla diffusione delle coltivazioni transgeniche, ricerche scientifiche confermano la produzione di proteine “anomale” nel mais transgenico destinato all’alimentazione animale” (1). “ Prosieguo dell’ingegneria genetica anche la nanotecnologia rappresenta la nuova minaccia per il cibo. La nanotecnologia è una nuova e potente tecnologia per smontare e ricostruire la natura a livello atomico e molecolare. La nanotecnologia incorpora il sogno che gli scienziati possano rifare il mondo a partire dall’atomo usando la manipolazione a livello degli atomi per trasformare e costruire una larga gamma di nuovi materiali, congegni, organismi viventi e sistemi tecnologici. La nanotecnologia condurrà l’ingegneria genetica in agricoltura al livello sottostante: l’ingegneria molecolare. Nel suo rapporto del 2004 la Royal Society del Regno Unito ha riconosciuto i gravi rischi della nano tossicità e ha raccomandato che gli ingredienti in forma di nano particelle vengano sottoposti a un completo accertamento di sicurezza da parte dell’organo consultivo scientifico pertinente prima che si permetta il loro utilizzo nei prodotti. Nonostante questo ammonimento non esistono ancora leggi che governino l’utilizzo di nano materiali nei prodotti da consumo per assicurare che non danneggino il pubblico che ne fa uso, i lavoratori che li producono, o i sistemi ambientali nei quali vengono rilasciati i nano prodotti di scarto.
Dobbiamo tutti attivarci nei confronti dell’ingegneria genetica e della nanotecnologia. E’ essenziale fare approvare delle moratorie sull’uso di questi prodotti fino a quando non avremo dei sistemi regolatori idonei per proteggere la salute umana e ambientale e finchè non ci sarà un coinvolgimento pubblico genuino nella presa di decisioni riguardanti la loro introduzione. Dobbiamo anche assicurarci che i nostri governi investano i soldi delle tasse che ci siamo sudati in un appoggio al settore biologico. Insieme possiamo creare un futuro alimentare sano che contribuisca alla nostra comunità e non ai profitti di alcune aziende.”(2) I governi mondiali stanno invece privatizzando l’acqua. Tale è la decisione anche del governo italiano del 4 novembre 2009, contro la quale si stanno mobilitando molte province compresa quella di Biella. E’ stato detto in occasione di un convegno internazionale sul dopo sviluppo: “Tutto ciò che era gratuito diventa a pagamento”. (Continua)
Paola Botta Beltramo
(1)– prof. Giuseppe Altieri – Accademia internazionale di agroecologia – Perugia
(2)- Georgia Miller – globalresearch.ca
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