La Consulta nazionale di bioetica della Gran Bretagna approva la fecondazione assistita con due mamme e un papà.
La Gran Bretagna ieri ha dato l’assenso alla controversa procedura, già finanziata dal fondo di ricerca Wellcome Trust, che permette la fecondazione di un ovulo geneticamente modificato con il Dna di un altro ovulo. Il trattamento di fecondazione in vitro prevede infatti la creazione di un embrione da due donne e un uomo per fabbricare un bambino con un patrimonio genetico che lo “liberi” da «disturbi molto severi e debilitanti», scrivono gli esperti. Significa che il neonato potrà essere concepito in provetta da ben tre genitori. E che avrà dunque due mamme e un papà.
A giudicare etico il procedimento è il Consiglio nazionale di bioetica. Non solo, davanti all’obiezione di una procedura non sicura, Geoff Watts, analista della ricerca, ha concluso che «se si dimostra che queste tecniche sono sufficientemente sicure ed efficaci, noi pensiamo che potrebbe essere etico per le coppie di aspiranti genitori usarle se lo desiderano, purché ricevano supporto e adeguate informazioni». La bontà della fecondazione a tre, come accade sempre più spesso quando si tratta di bioetica, viene giudicata solo in base al funzionamento della tecnica, i diritti del neonato e l’ambiguità familiare non vengono presi in considerazione. Ma c’è anche un pericolo eugenetico: con l’obiettivo di rimpiazzare i mitocondri difettosi, la procedura prende le informazioni genetiche di base della mamma e del papà e, nel caso vi siano dei difetti, le inserisce in un ovulo che contiene mitocondri più sani donati da un’altra donna.
L’unica voce autorevole ad ergersi contro la decisione, e che si pone su un piano non solo funzionale ma anche morale, è quella di David King, direttore dell’Human Genetics Alert: «La tecnica proposta è inutile ed è molto pericolosa perché crea un precedente e apre la strada al “design” di bambini geneticamente modificati». A settembre la Human Fertilisation and Embryology Authority avvierà una consultazione pubblica. Perciò il Wellcome Trust ha già esortato il governo a modificare la legislazione per consentire l’uso della tecnica in clinica se la consultazione della Human Fertility and Embryology Authority rilevasse anche il sostegno del pubblico. (Benedetta Frigerio, giugno 13, 2012 )
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