Los Angeles (California), 8 mar. (Ap-Apcom) – L’8 marzo l’Oscar si declina decisamente al femminile: Katherine Bigelow si aggiudica il duello con l’ ex marito James Cameron e per la prima volta una vince la statuetta per il miglior film, “The Hurt Locker”.
La vittoria ha sorriso agli esordienti anche nelle principali quattro categorie interpretative: Sandra Bullock come migliore attrice protagonista per “The Blind Side” e Jeff Bridges come miglior attore per “Crazy Heart”, insieme ai non protagonisti MoNique (“Precious”) e Christoph Waltz (“Inglourious Basterds”); la palma di miglior film straniero è andato all’ argentino “Nei suoi occhi”.
Nel complesso, pronostici rispettati e conseguente delusione per “Avatar”: il campione di incassi della storia del cinema si è dovuto accontentare di tre Oscar tecnici, tra cui ovviamente non potevano mancare gli effetti speciali oltre altre a direzione artistica e fotografia, quest’ ultimo andato all’ italiano Mario Fiore (a completare i premi per i nostri colori, Michael Giacchino, per la colonna sonora di “Up”).
Va detto che Cameron, seduto accanto alla ex consorte, si è unito con entusiasmo all’ ovazione che ha accompagnato l’annuncio della vittoria del miglior film, mentre un’ emozionatissima Bigelow ha dedicato la statuetta ai militari statunitensi impegnati in Iraq e in Afghanistan: “E’ il momento di una vita, non c’è alcun altro modo per descriverlo”.
Tra gli attori, la sorte ha finalmente premiato Jeff Bridges, giunto alla quinta nomination in 38 anni di carriera, e che ha dedicato al statuetta ai genitori. Vittoria al primo colpo invece per Sandra Bullock, resa ancor più dolce dal fatto che solo ieri si era aggiudicata il “razzie” come peggiore attrice per “All about Steve”: “L’ho veramente meritato o vi ho semplicemente ingannati tutti quanti?”, si è chiesta sorridente, mentre ha colmato di lodi le altre colleghe nominate tra cui l’immancabile Meryl Streep.
MoNique da parte sua ha ringraziato l’Academy per aver premiato “l’interpretazione e non il politicamente corretto”, dato il suo ruolo di madre senza cuore in “Precious” (ambientato ad Harlem e che si è aggiudicato anche il premio per la migliore sceneggiatura) e ha ricordato Hattie McDaniel, la prima attrice afroamericana ad aggiudicarsi la statuetta per “Via col vento”: “Grazie per aver sopportato tutto quel che ha dovuto, così che io non fossi costretta a farlo”. Waltz, veterano degli scenari europei ma virtualmente sconosciuto a Hollywood prima di essere arruolato da Tarantino, ha ricevuto il premio dalle mani del suo predecessore, Penelope Cruz.
Nel duello tutto in famiglia tra “Avatar” e “The Hurt Locker”, Cameron si è dovuto accontentare delle fotografia mentre oltre a quella di miglior film Bigelow può aggiungere in carniere altre tre statuette “tecniche”; “The Hurt Locker” si è aggiudicato inoltre l’ Oscar per la miglior sceneggiatura originale (andato a Mark Boal). Nessuna sorpresa neanche fra i film d’ animazione: “Up” ha portato in casa Disney-Pixar la terza statuetta consecutiva, con una seria possibilità di aggiudicarsi la quarta se “Toy Story 3” manterrà le promesse.

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