GB: OBSERVER, DONNE PAGATE PER DONARE OVULI PER RICERCA SCIENTIFICA
‘COMPENSO’ DI 250 STERLINE, MA A CONDIZIONE CHE SIA PER ‘RAGIONI ALTRUISTICHE’

Londra, 18 feb. – (Adnkronos) – Le donne disposte a donare i propri ovuli per la ricerca scientifica in Gran Bretagna sulle cellule staminali potrebbero essere pagate. Lo rivela il domenicale “The Observer”, che cita un rapporto di 64 pagine della Commissione etica e diritto della Hfea, l’Autorita’ sulla fertilita’ umana e l’embriologia, nel quale si sostiene che “i potenziali benefici scientifici” della vendita degli ovuli “superano le obiezioni”. L’Hfea dovrebbe prendere una decisione mercoledi’, quando si riunira’ a Londra: alle donne verra’ permesso di donare i propri ovuli per aiutare i ricercatori sulle cellule staminali a individuare le cure contro i problemi cardiaci, la sterilita’, il diabete, il morbo di Alzheimer e di Parkinson. Il ‘compenso’ previsto e’ di 250 sterline, poco piu’ di 375 euro, il massimo consentito per i donatori di ovuli o di sperma, oltre alle spese di viaggio. Ogni donna che vorra’ donare i propri ovuli dovra’ dimostrare che e’ mossa da ragioni altruistiche, scrive The Observer, per esempio perche’ ha un parente che soffre di una delle malattie per le quali e’ importante la ricerca sulle cellule staminali. Al momento, alle cliniche non e’ permesso di accettare ovuli donati per la ricerca scientifica, a meno che non siano rimasti inutilizzati in trattamenti contro la sterilita’ o nella fecondazione in vitro. Condizione che ha causato una “cronica mancanza di ovuli per uso scientifico”.

STAMINALI: TURCO,VENDITA OVULI IN GB E’ MERCIFICAZIONE CORPO

(ANSA) – ROMA, 19 FEB – ”E’ mercificazione, un orrore, serve un limite alla scienza”. Cosi’ il ministro della salute Livia Turco, in una intervista al Corriere della Sera, commenta la decisione che dovrebbe essere presa dal governo inglese riguardo alla possibilita’ per le donne di vendere ovuli a scopo di ricerca. ”Capisco le ragioni della scienza – afferma Turco – ma il fine non giustifica i mezzi. Qui siamo oltre il dibattito sulla liceita’ di sperimentare o no sugli embrioni. L’incentivo a vendere le ovaie introduce un elemento, la mercificazione del corpo umano che mi spaventa. Credo che la societa’ debba porre limiti e opporsi al commercio e alla manipolazione di parti del corpo”. ”Sono molto sensibile alle sorti della ricerca – ha aggiunto il ministro – e in Italia ci stiamo attivando nella giusta direzione incentivando la ricerca sulle cellule staminali adulte, un campo ancora inesplorato e potenzialmente molto fertile”. Quanto all’uso degli embrioni sovrannumerari destinati alla distruzione il ministro afferma: ”occorre affrontare con meno ipocrisia il problema. Forse e’ su questi che potrebbe essere applicata la ricerca. Se il loro destino e’ lasciarli deperire e buttarli via allora e’ meglio utilizzarli a fin di bene”. Ma per fare questo, secondo il ministro, occorrerebbe aprire il dibattito sulla procreazione assistita; ”non potrei decidere io – conclude – con la modifica delle linee guida sulla legge 40 alla quale bisogna attenersi”.

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