I dati emersi in un convegno con gli studenti a Palazzo Celio in occasione dell’Equal Pay Day

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 IL 30% IN MENO DEGLI UOMINI: DISCRIMINAZIONE INTOLLERABILE

ROVIGO – Tre interventi ed un unico obiettivo: mettere a fuoco la disparità di trattamento economico ancora presente fra uomo e donna. E’ la sintesi del convegno organizzato questa mattina, 10 aprile, a Palazzo Celio dalla consigliera di Parità e dalla commissione provinciale Pari Opportunità in occasione della Equal pay day, la giornata sulla mancanza di parità di retribuzione tra i sessi.
In una sala dove le borse rosse con la scritta Equal Pay Day tappezzavano banchi e posti a sedere ci si è rivolti ai giovani “per sensibilizzarli su una disparità che incide su scelte di vita ed aspettative e che va affrontata e debellata da chi, i giovani appunto, reggeranno un domani le sorti della politica ed economia”.
Agli studenti degli istituti Celio-Roccati, Paleocapa e Viola-De Amicis della città hanno parlato il vicepresidente della Provincia Vinicio Piasentini, la consigliera di Parità Anna Maria Barbierato e la presidente della commissione provinciale Pari opportunità Raffaela Salmaso.
Dal rapporto “L’occupazione maschile e femminile in Veneto 2016” Sandra Miotto consigliera di Parità del Veneto è entrata subito sullo svantaggio retributivo ricordando come “all’aumento del livello d’istruzione una donna è retribuita 16,1 euro all’ora a fronte dei 23,2 dell’uomo per una differenza del 30,6 per cento”. Se il Veneto non ne esce proprio bene, l’Italia ha la maglia nera in Europa secondo il Gender Pay Gap.
Responsabilità di vertice ridotte, maternità, carriera e pensione si sono succedute nelle slides fino al protocollo d’intesa con la Regione Veneto e università per favorire l’apprendimento di nuove competenze, aspetto questo che è stato poi ripreso anche da Grazia Chisin, consigliera di Parità nella Provincia di Vicenza, intervenendo su “Quali opportunità per le donne con il lavoro 4.0”.
Sugli effetti del divario retributivo nella distribuzione dei carichi nel lavoro di cura e sugli interventi dello sportello disagio lavorativo è intervenuta Federica Franceschi, responsabile ufficio legale della Cgil Rovigo.
La data del 10 aprile è puramente simbolica, cambia ogni anno, ed indica i giorni in più che le donne devono lavorare per avere lo stesso guadagno degli uomini, martedì 10 aprile è il giorno in cui, dopo aver lavorato 15 mesi invece dei 12 dei colleghi maschi, portano a casa lo stesso stipendio.

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