Materia prima semplice e gratuita, facilmente reperibile da fine maggio a luglio inoltrato. Calda e fresca insieme, dal colore “paglierino”, leggera.
La conoscono bene le formiche, capaci di sminuzzarla sottilmente.
La conoscono i passeri del cielo, la raccolgono filo a filo per i loro nidi.
La cercano i cavalli e la masticano a lungo, stesi su giacigli… di paglia.
Gli umani la conoscono da sempre e da sempre ne fanno mille usi.
A cominciare dalle case di paglia e fango nei villaggi del neolitico, via via lungo il corso della storia a seconda dei paesi e tradizioni, per finire a graziosi cappelli di paglia intrecciata, esposti nelle eleganti vetrine delle città del mondo, superstiti richiami alla natura fra asfalto e muri di cemento.
La paglia, domestica, familiare, intima, dall’odore discreto e rassicurante.
La paglia degli umili artigiani di campagna che diventa cestini,tappeti e sedie per chi ha nostalgia degli oggetti di una volta; la paglia macerata nelle cartiere che diventa preziosa carta per tavole d’artista e per lettere mai scritte.
La paglia per gli animali nelle stalle, nutrimento per gli stessi, conforto e igiene per lettiere, soluzione termica per una umanità ai margini.
Come dimenticare poi la paglia della Mangiatoia Santa, fattasi bambagia per accogliere il Bambinello di Betlemme!
Covoni di paglia nei campi assolati, architetture effimere divenute eterne nei quadri dei pittori, inni alla luce, sinfonie per sempre.
Pajare, rifugio e covo per fuggitivi d’ogni specie, nido d’amore per amanti.
Chi non ha intrecciato caldi amplessi su un complice giaciglio di paglia vivendo avventure letterarie, scrollandosi poi dai vestiti e dal cuore, costellazioni di pagliuzze traditrici? Ah quanti fuochi di paglia in una vita!
Prende fuoco facilmente la paglia, sprigiona fumo odoroso, chiaro, da conclave…e poi più niente.
Umile materia, scarto dell’oro del frumento, filo che ci lega al passato, colonizza l’immaginario e il linguaggio del presente, penetra nei meandri dell’animo, profondi, e si fa strada fin nell’universo dove Martino perdette la paglia d’oro delle stelle.

Luglio 2011-07-13 Wilma Vedruccio

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